La Cassazione tira la toga ai pm: "Maggiore riserbo"
Inaugurazione dell'anno giudiziario, il pg Esposito: i processi vanno fatti in aula, non sul giornale
Uno dei doveri dei magistrati "è quello del riserbo. Non sempre adesso i magistrati, soprattutto taluni, si attengono, senza rendersi probabilmente conto, che una notizia o un giudizio da loro riferita o espresso assumono una rilevanza tutt'affatto diversa da quelli provenienti dalla generalità dei cittadini". E' quanto si legge nella relazione scritta del procuratore generale della Cassazione, Vitaliano Esposito, all'inaugurazione dell'Anno giudiziario. Il pg lancia dunque un appello alle toghe perchè rispettino il loro dovere di "riserbo, equilibrio e prudenza". PROCESSI INFINITI - Alla cerimonia è intervenuto anche il presidente di Cassazione, Ernesto Lupo, con una critica alle lungaggini dei processi italiani: "La durata media dei giudizi penali e, ancor più, dei giudizi civili supera quella ritenuta ragionevole dalla Corte europea dei diritti dell'uomo" (secondo i dati forniti dallo stesso Lupo, infatti, i tempi medi per i processi civili si allungano fino ai 421 giorni). Questo tema, insiste, "della crisi di complessiva efficienza, è il vero problema del nostro sistema giudiziario e nessuno può chiamarsi fuori limitandosi ad additare le colpe altrui. Tutte le istituzioni sono coinvolte". Il presidente Lupo auspica "un vero e proprio piano per la durata ragionevole dei processi, che impegni tutti i soggetti che hanno responsabilità nel sistema giudiziario, e prenda in considerazione tutti i fattori che incidono sui tempi del processo". TROPPE CONTRAPPOSIZIONI - Lupo ha inoltre denunciato la "delicata e critica in cui sembrano prevalere contrapposizioni, frammentazioni e interessi settoriali". Nonostante la situazione sia difficile "è necessario -avverte Lupo- fortificare il senso della dimensione comune e della coesione collettiva come presupposto per uscire dalle difficoltà che l'Italia vive". A modo di vedere di Lupo nel dibattito pubblico istituzionale c'è più che mai bisogno di un "contributo di razionalità che nasce dall'esperienza di un lungo esercizio di funzioni giurisdizionali, esperienza che identifica nell'effettività del principio di legalità, inteso in tutta la sua ricchezza costituzionale, la precondizione della libertà e del rilancio economico, sociale e morale del paese". Secondo il presidente Lupo, inoltre, le intercettazioni sono fondamentali tanto che, senza di loro, "le armi da opporre alla criminalità organizzata" da parte della magistratura "sarebbero non soltanto spuntate ma prive di qualsiasi efficacia".