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Yasi in Australia, tanta paura ma solo danni

Il ciclone del Pacifico non provoca morti o feriti. In 170mila senza luce, gli sfollati tornano a casa / VIDEO

Privitera Andrea
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Yasi, il più potente ciclone ad aver colpito il nordest dell'Australia in quasi un secolo, ha strappato tetti, sradicato alberi e tagliato l'elettricità a più di 170mila persone, ma non ha provocato feriti o morti. La potenza del ciclone è infatti scesa mentre avanzava nel Queensland, rimanendo però pericoloso, secondo l'Ufficio di meteorologia. Il premier del Queensland Anna Bligh aveva invitato i cittadini a cercare riparo e poi ha detto: "Questa è stata una esperienza terrificante, ma grazie al fatto che così tante persone hanno preso precauzioni, sembra che la gente sia salva nei centri, ne sono felice". Il video delle devastazioni. RITORNO ALLA NORMALITA' - Dopo il fuggi fuggi generale, le autorità hanno permesso a 10 mila persone di lasciare i centri i evacuazione in cui hanno passato la notte. Il passaggio di Yasi ha provocato venti che passavano alla velocità di 300 km orari. Le autorità si sono stupite di apprendere che non sono stati riportati morti, ma hanno messo in guardia che cattive notizie potrebbero ancora arrivare da comunità ancora isolate. Il ciclone ha lasciato migliaia di persone senza casa. I servizi di emergenza sono stati attivati in una zona vasta più di 300 chilometri nello Stato del Queensland. Il ciclone Yasi si è spostato nell'entroterra e ha perso potenza, ma nello Stato già devastato dalle alluvioni che hanno ucciso 35 persone da novembre continua a piovere. Il premier ha detto che nella città di Tully una casa su tre nella cittadina di 3.500 abitanti è stata distrutta o scoperchiata.

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