Cerca
Cerca
+

Patinato e profondo: Karl Lagerfeld conquista Roma

Inaugura al Chiostro del Bramante 'Percorso di Lavoro', la mostra che ripercorre il grande amore tra lo stilista tedesco e la fotografia

Giulio Bucchi
  • a
  • a
  • a

Chi è Karl Lagerfeld? Non basterebbe un libro a descriverne  le gesta, ci vorrebbe un'intera enciclopedia per il suo curriculum.  Stilista, designer, artista, editore, collezionista d'arte, fotografo, il Kaiser della moda, così viene chiamato da decenni nel settore, è dotato di un'irrefrenabile creatività.  Roma dopo Parigi ne celebra l'estro  con “Percorso di Lavoro”, una mostra patrocinata da AltaRoma ospite del Chiostro del Bramante fino al 10 aprile, offrendo uno scorcio su quello che da più di vent'anni è il suo amore professionale e non solo, la fotografia.  I PRIMI PASSI -Leggenda vuole che il primo incontro con la macchina fotografica Lagerfeld lo abbia avuto alla fine degli anni '80, quando, a causa della sua proverbiale ricerca delle perfezione, decise di realizzare personalmente le immagini per le griffe di cui si occupava, la verità è che qualsiasi sia stato lo stimolo ad approcciare l'obiettivo fotografico subito si è trasformato in una passione travolgente, un amore talmente profondo e intimo da finire per contaminare e condizionare tutto il suo percorso creativo, dirompente al punto di  fondere la professione con il lato più privato e nascosto di uno dei moderni Re Mida della moda.  LE ISPIRAZIONI COLTE - Capace di una produzione incredibile- sembra infatti che Lagerfeld possa realizzare fino a 15 servizi fotografici in un solo mese- lo scrupoloso stilista non perde neanche un passaggio delle fasi che portano all'immagine finita, sperimentando fin dal suo esordio tecniche sempre nuove,  e finendo per  trovare il dialogo più profondo con il suo io solo con la macchina fotografica in mano. “La fotografia fa ormai parte della mia vita. Essa rappresenta la quadratura del cerchio delle mie ansie artistiche e professionali. Non sono più capace di guardare la vita se non considerandola attraverso questa visione" racconta lo stilista. Irrefrenabile, complesso,  poliedrico, Lagerfeld trasforma in fotografia una serie infinita di ispirazioni conservate in cassetti della memoria che non appena metabolizzati riapre a beneficio dell'immagine e del pubblico. Chi lo conosce legge in ogni scatto un po' di Lagerfeld.  Che ritragga le amiche top model o che si impegni a promuovere un prodotto emerge a sorpresa l'amante della letteratura, dell'arte o del cinema capace di tradurre un suggerimento colto in fotografia commerciale, di trasformare un classico del cinema muto degli anni '20 come il “Doctor Faust”  in modello su cui costruire  immagini di moda. DUE MONDI UN SOLO GENIO - La mostra, curata da Gerhard Steidl, segue il percorso già tracciato a Parigi lo scorso settembre e si articola in due sezioni ben distinte, due aspetti della stessa vulcanica personalità. Da un lato il Karl Lagerfeld come tutti lo conosciamo, il divo della fashion industry che  ritrae le top model più belle e desiderabili (come l'amica di sempre Claudia Schiffer o Nadja Auermann, Monica Bellucci e Stella Tennant), che propone editoriali su editoriali e campagne pubblicitarie per le grandi griffe del lusso da Chanel a Fendi, il guru della moda talmente potente da rompere la tradizione del calendario Pirelli e introdurre un uomo, Jean Baptiste Giacobini, tra le statuarie divinità dei 12 mesi dedicati al 2011, dall'altro un Karl Lagerfeld più intimo e pacato, meno patinato forse, e sicuramente meno conosciuto, quello che ritrae paesaggi e architetture, che esamina volti e rapisce espressioni, quello che trova nella fotografia uno sfogo e un lido sicuro, quello che a 73 anni e con uno staff che con difficoltà riesce a tenere i suoi ritmi ama riscoprirsi quando si concede un po' di tempo in solitudine in mezzo alla natura, ovviamente con la macchina fotografica al collo. di Donatella Perrone

Dai blog