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Pd colpito e affondato. Firme oscurate sul sito

Bersani: "Un milione contro il Cav". Ma è una patacca: all'appello può aderire anche Topolino. E tolgono l'elenco / FOTO

Giulio Bucchi
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Al Pd piace vincere facile. Anzi, piace vincere nella realtà virtuale, visto che in quella vera le cose sono sempre più complicate. A poche ore dallo sfascio della giunta democratica a Napoli, il segretario Pier Luigi Bersani preferisce prendere di mira Berlusconi risfoderando la famosa raccolta di firme per cacciarlo. "Dieci milioni", aveva promesso. In realtà, siamo fermi a "1.082.076", parola del leader di Bettola. "Le prime milionate" saranno presentate l'8 marzo a Palazzo Chigi, l'obiettivo iniziale sarò raggiunto alla fine della campagna di mobilitazione. Dicono. E c'è da credergli, visto che per aderire all'appello non serve... esistere. Si può firmare online, accedendo al sito del Pd, compilando un form in cui non si richiedono documenti d'identità. Basta inserire un nome qualsiasi, una località a caso e una mail del tutto inventata (senza bisogno di alcuna conferma) per ricevere un caldo "Grazie per aver firmato la richiesta di dimissioni di Silvio Berlusconi". E scorrendo la lista dei firmatari, spuntano Topolino, Papa Woytila, Hitler, Himmler e pure un tale Silvio Berlusconi da Arcore, Monza... Quando si dice: "Tutto alla luce del sole"... Abbiamo provato a contattare l'Ufficio Stampa del Pd per chiedere lumi sulla vicenda. Ma loro ci hanno assicurato solo che "dalla petizione vengono periodicamente eliminate le firme false". Non ci è dato sapere, però, il criterio con cui si stabilisce se una firma è falsa o valida. Per fare un esempio: se una sola persona si segna per cento volte come "Mario Rossi", vengono considerate cento firme sicuramente vere? LA DOPPIA GAFFE - Ma siccome una gaffe tira l'altra, ecco che alle 20.40 il partito canta inspiegabilmente vittoria. Come si legge nella foto qui sopra, il Pd sfoggia un capolavoro di involontaria autoironia: "Libero e Il Giornale colpiti e affondati", i due quotidiani sarebbero stati "scottati dal successo della campagna". Tutto bene, dunque? No, perché il trionfo è completato da un (inspiegabile?) "Sospendiamo momentaneamente la visualizzazione" dell'elenco. Evidentemente, tanto clamore dà alla testa... SCREZI CON DI PIETRO - Poco conta, per Bersani. Firme false o falsificate, gazebo in cui si fanno firmare anche persone senza cittadinanza italiana e così via, tutto fa brodo per abbattere lo spauracchio Cavaliere. Compreso il look. "L'avevamo visto con la bandana, ora lo vediamo con il fazzoletto verde: è ugualmente comico", incalza il segretario facendo riferimento al fazzoletto verde sfoggiato ieri a Montecitorio da Berlusconi subito dopo la fiducia sul Federalismo municipale. All'improvviso, però, tornano d'attualità i grattacapi del centrosinistra. Antonio Di Pietro ha invitato i presunti alleati a impegnarsi nella campagna referendaria sul legittimo impedimento. "Noi non abbiamo bisogno di sollecitazioni - ha risposto piccato Bersani -, abbiamo presentato noi una mozione alla Camera per l'accorpamento del voto amministrativo e del referendum".

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