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Dopo Napoli e Roma, fuori il Milan L'Italcalcio si aggrappa all'Inter

Rossoneri fuori agli ottavi di Champions: non basta lo 0-0 in casa del Tottenham. Per il nostro pallone brutti segnali

Giulio Bucchi
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Il pallone italiano in Europa non rotola più. Il Milan saluta la Champions a Londra: 0-0 contro il Tottenham (dopo il ko 0-1 a San Siro), applausi e tanti rimpianti per le occasioni sprecate. Ma poco importa: uscire agli ottavi, come l'anno scorso, è un fallimento. Dopo il Napoli eliminato dall'Europa League contro il Villarreal e la Roma travolta dallo Shakhtar ucraino-brasiliano (2-6 il risultato aggregato di andata e ritorno) nella coppa più importante, l'Italia rimane aggrappata all'Inter, proprio come l'anno scorso. Andò bene allora, quest'anno sarà più dura perché i nerazzurri partono dallo 0-1 subito a domicilio dal Bayern Monaco. I bavaresi non sono al massimo, mister Van Gaal rischia la panca ma mercoledì prossimo partono favoriti. Comunque andrà per Eto'o e compagni, i risultati di questa campagna internazionale sono una bocciatura senza appello per il nostro calcio. Perché il fallimento del Milan dominatore del campionato (contro un Tottenham buono sì, ma comunque quinto in Premier League a -12 dal Manchester United, e ieri sera praticamente senza Bale) è lo specchio di un'involuzione culturale. Il presidente Berlusconi si è detto "dispiaciuto per il risultato ma contento per il gioco espresso", mentre mister Allegri ha dato il voto alla Champions rossonera: "Da 6 o 6,5. Comunque sufficiente". No, così non va: un girone di qualificazione con 2 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte (sarebbero state 3, se Inzaghi non avesse firmato l'impresa contro il Real a Milano), un pari e una sconfitta negli ottavi (senza un gol segnato) non è un ruolino da aspirante grande. "Ora penseremo al campionato", ha commentato a caldo qualche rossonero esorcizzando la delusione. Non è da qui che si deve ripartire, perché i confini nazionali stanno sempre troppo stretti a chi vuole dominare. Bisognerà ricominciare, semmai, dalle lacrime a fine gara di Seedorf e Pato a Whiter Hart Lane, sperando che ancora una volta non diventino quelle di tutto l'italcalcio.

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