Pedofilia, maxi operazione: 670 indagati
Da Catania parte indagine che scopre la maggiore rete internazionale. Almeno 230 le piccole vittime
Oltre 230 bambini vittime di abusi, almeno 670 indagati. Sono i numeri, agghiaccianti, emersi da un'indagine coordinata da Europol contro la più grande rete internazionale di pedofili con collegamenti in diversi Paesi del mondo. L'operazione, denominata 'Rescue', è partita da Catania, e ha portato all'arresto di 184 persone, di cui solo una italiana. La polizia postale di Catania, coordinata dalla Procura distrettuale e in particolare dai procuratori aggiunti Michelangelo Patanè e Marisa Scavo, ha intercettato almeno 70mila iscritti in tutto il mondo ai siti pedopornografici. PERQUISIZIONI IN 14 CITTA' ITALIANE - I Paesi coinvolti sono Australia, Belgio, Canada, Grecia, Islanda, Italia, Olanda, Nuova Zelanda, Polonia, Romania, Spagna, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti. Perquisizioni a carico di persone ritenute responsabili di divulgazione di materiale pedopornografico e di apologia di delitto sono in corso in 14 città italiane. Bari, Bergamo, Como, Cuneo, l'Aquila, Milano, Monza, Napoli, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Torino, Varese, Venezia e Udine. TRA GLI INDAGATI, UN SEMINARISTA - Gli indagati, che hanno un'età media di 30 anni, hanno quasi tutti confermato di essere iscritti ai siti. Tra questi, ci sono impiegati, professionisti, studenti, un pensionato, un seminarista e un allenatore di basket per bambini. FONDAMENTALE L'AZIONE DI DON DI NOTO - L'indagine è partita in seguito all'identificazione di un bambino siciliano coinvolto in alcune immagini inequivocabili. Don Fortunato Di Noto, parroco di Avola (Siracusa) e fondatore dell'associazione antipedofilia Meter, ha segnalato le generalità del piccolo alla polizia postale, avviando dunque un'inchiesta che ha scoperchiato l'orribile enorme rete di pedofili.