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Siria, Assad in tv: "Una cospirazione. Da oggi le riforme"

Primo intervento pubblico del presidente dall'inizio della rivolta: "Un complotto contro la città di Daraa"

domenico d'alessandro
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"E' in corso una una grande cospirazione che viene da fuori e da dentro, ma la Siria supererà questi momenti": con queste parole Bashar al-Assad ha iniziato il suo primo discorso alla nazione da quando sono iniziate le rivolte nel Paese arabo. "Abbiamo assistito a quanto accade nel mondo arabo - ha aggiunto - noi non siamo isolati dal mondo arabo ma siamo diversi da altri Paesi. Speriamo che i fatti recenti accaduti nei paesi arabi possano dare maggiore sostegno alla causa palestinese. Sul fronte interno la struttura del Paese sta crescendo. Dobbiamo ritornare a lavorare in modo strutturato per dare maggiore stabilità alla Siria". Il Presidente ha poi proseguito: "A chi ci chiede riforme diciamo di sì, abbiamo ritardato, ma iniziamo a partire da oggi. La divisione è arrivata su dei temi specifici". Assad ha quindi promesso di voler combattere la corruzione, una delle piaghe di questo Paese. I nostri nemici hanno fatto confusione tra riforme, bisogni quotidiani e divisioni interne, alcune tv hanno raccontato quello che sta avvenendo in modo sbagliato. La nostra politica interna ed esterna ha creato un'unità nazionale senza precedenti - ha affermato - I cambiamenti in corso nel mondo arabo modificheranno il percorso della questione palestinese". "ABITANTI DI DARAA NON RESPONSABILI"- "La città di Daraa (centro che è stato teatro degli scontri più violenti negli ultimi giorni, ndr) è nel cuore di tutti i siriani. Chi ha ordito il complotto ha iniziato da Daraa, che è la prima linea della nostra difesa - ha spiegato - La gente di Daraa è da onorare, solo una piccola minoranza ha creato disordini. I cittadini di Daraa non responsabili per quanto successo, e c'erano ordini precisi di non colpire cittadini di Daraa". "Mi dispiace per le vittime, e mi sento triste per loro. Indagheremo sugli eventi che hanno provocato la morte dei nostri concittadini. Chi ha sbagliato pagherà. Non accettiamo interferenze estere sulle nostre terre. Chi vuole la guerra dalla Siria l'avrà", ha assicurato Assad. Durante il suo discorso, i parlamentari siriani filo-Assad hanno applaudito e intonato cori a sostegno del presidente. L'ATTESA DELL'OPPOSIZIONE - Probabilmente le attese dell'opposizione sono andate deluse. Gli insorti attendevano, da lui, soprattutto la conferma dell'abrogazione della legge d'emergenza, in vigore in Siria dal 1963, che ha permesso negli anni di applicare restrizioni alle libertà personali, favorendo l'arresto di persone "sospette". Negli scorsi giorni Assad aveva promesso nuove indicazioni per la formazione dei partiti politici e la fine del ruolo di monopolio (previsto dalla costituzione) del partito Baath, da cinquant'anni al potere. Si attendono anche provvedimenti per arginare la corruzione, una pratica dilagante in Siria e denunciata dalle manifestazioni di piazza. Ma gli insorti, impegnati in grossi cortei da una decina di giorni, sin dal primo momento chiedono le dimissioni di Assad: le misure proposte dal presidente, in attesa del suo discorso di oggi, potrebbero non soddisfare la folla. Nella giornata di martedì tutti i membri dell'esecutivo avevano rassegnato le proprie dimissioni: il presidente aveva chiesto loro di mantenere l'incarico sino alla formazione di un nuovo governo.

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