Marchionne: "Fiat al 51% di Chrysler entro fine 2011"
L'ad all'assemblea degli azionsiti: "Nel 2014 cento miliardi di ricavi. Italia, pesa divario produttivo". Elkann: "Concentrarsi su auto"
Per Fiat, ha spiegato l'ad Sergio Marchionne, il 2010 è stato "un anno cruciale e decisivo" il cui passo fondamentale è stata la scissione della divisione Industrial. Il Lingotto ha poi confermato gli obiettivi per il 2011, e conferma di "voler tornare alla sua vocazione originaria", ovvero fare automobili. Per l'anno in corso l'obiettivo è salire al 51% di Chrysler. "OBIETTIVI VERRANNO RISPETTATI" - Di fronte alla platea degli assemblei degli azionisti, Marchionne si è detto "fiducioso" circa il fatto che gli obiettivi vengano rispettati. Nel dettaglio, il manager italocandaese ha sottolineato come nel 2011 i ricavi ammonteranno a 37 miliardi, e ci sarà la possibilità di superare i 100 dopo il 2014 grazie all'integrazione con Chrysler. Il risultato di gestione, invece, sarà compreso tra 0.9 e 1,2 miliardi. "CONCENTRARSI SULLE AUTO" - In apertura dei lavori al Lingotto, il presidente di Fiat, John Elkann, ha annunciato che da questo momento Fiat si concentrerà soltanto sulle auto e si è detto "molto speranzoso per il futuro. Negli anni - ha proseguito Elkann - la Fiat ha deciso di concentrarsi su meno mestieri, ma sul mondo. Con la decisione che avete preso l'anno scorso, Fiato torna a fare automobili che avete preso l'anno scorso, la Fiat torna a fare automobili e solo automobili. E per farle, nel mondo di oggi - prosegue il presidente - è importante cercare di affrontare questo con grande focalizzazione: farlo più sul mercato e con più prodotti". DIVARI PRODUTTIVI - Poi ha ripreso la parola Marchionne, che ha sottolineato il "forte" divario produttivo tra gli stabilimenti Fiat radicati in Italia e quelli all'estero."Negli ultimi due anni i siti produttivi italiani hanno lavorato ben al di sotto della loro capacità. L'utilizzo della rete italiana è al 54 per cento. Se consideriamo la capacità tecnica - ha proseguito - arriviamo solo al 37 per cento. Un divario - ha sottolineato Marchionne - forte dunque rispetto agli impianti in Europa i cui "parametri per misurare la saturazione si sono attestati rispettivamente al 126 e al 78 per cento. Ci aspettiamo - ha concluso l'ad - un miglioramento generale dei mercati, a eccezione di quello delle autovetture in Europa, la cui performance sarà influenzata negativamente dai cali previsti in Italia e in Francia".