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Crisi Portogallo, Moody's declassa ancora il rating

Secondo intervento downgrade dell'agenzia in un mese: da A3 a Baa1. Lisbona a un passo dalla bancarotta

Rosa Sirico
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Nuovi guai per il Portogallo. L'agezia internazionale Moody's ha tagliato il rating di Lisbona portandolo da A3 a Baa1. Si tratta del secondo intervento downgrade fatto dall'agenzia in meno di un mese. Una valutazione che rilancia l'allarme nel Paese: la stessa agenzia ha fatto sapere di non escludere affatto un ulteriore declassamento. In questo caso, il Portogallo (con oltre nove miliardi di euro di scadenze a breve) dovrà chiedere aiuti a Bruxelles come la Grecia e l'Irlanda. A pesare sulle finanze lusitane è anche l'incertezza politica degli ultimi mesi. A fine marzo era arrivato il declassamento anche da un'altra importante agenzia di rating internazionale, Standard and Poor's. LA CRISI - L'ulteriore declassamento subito dal Portogalli alimenta il periodo nero del Paese, vittima di venti speculativi,  della diffusa sfiducia di cui "gode" sui mercati dei capitali e circa le capacità di rimborso del debito pubblico. Il mercato, nonostante le rassicurazioni e i dinieghi istituzionali, continua a scommettere sulla possibilità che Libsona ceda, e finisca per chiedere un aiuto e un'iniezione di capitali da parte del fondo salva stati recentemente varato per fronteggiare le crisi del debito che si sono abbattute sulla zona euro. L'aiuto, nel caso in cui la situazione si sbloccasse, è però legato a doppio filo all'approvazione del cosiddetto piano di risanamento dei conti pubblici, sul quale il parlamento lusitano ha già espresso parere negativo. Il voto determinò la caduta dell'esecutivo e tracciò la strada verso le elezioni anticipate. LE BANCHE - I principale istituti portoghesi hanno annunciato che non compreranno titoli del debito pubblico nei prossimo mesi e invitano il governo a richiedere un prestito a breve, che copra il fabbisogno finanziario fino alle elezioni del 15 giugno. Lo fa sapere il quotidiano Jornal de Negotios, secondo il quele i capi del Banco Espirito Santo e Millenium hanno incontrato il Governatore della banca centrale ieri per esprimergli le loro preoccupazioni. No comment su queste indiscrezioni da parte dei diretti interessati.

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