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Siria, nuova protesta contro al-Assad. La polizia spara sulla folla

E' di 37 morti il bilancio delle vittime di venerdì. Nuova corteo organizzato sul web

Rosa Sirico
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Le forze di sicurezza siriana hanno aperto il fuoco contro i manifestanti a Daraa, città del sud divenuta oramai epicentro della protesta contro il regime di Bashar al- Assad. Il gruppo si era radunato presso la moschea Omari, in occasione dei funerali degli attivisti uccisi venerdì. A riferirlo è  al-Jazeera, spiegando che la folla aveva cominciato a scandire slogan contro il regime. Nella prima mattinata è giunta  anche notizia di spari a Latakia, città portuale nel nord, perdisperdere i manifestanti che si riunivano per una nuova protesta. LA PROTESTA - Si inasprisce la protesta. Su Twitter e Facebook, gli attivisti hanno pubblicato un appello alla popolazione, cui si chiede di scendere in piazza ogni giorno fino alla caduta del regime di al-Assad, in piedi da quarant'anni. Finora, le  proteste esplose dalla metà di marzo si sono concentrate in particolare nel venerdì, dopo la preghiera islamica. GLI SCONTRI DI VENERDI' - "Non permetteremo azioni di sabotaggio che minaccino l'unità nazionale e destabilizzino le fondamenta della politica siriana”. E' quanto si legge in un comunicato emesso dal ministero dell'Interno di Damasco, in seguito ai disordini dell'ennesimo venerdì della collera. Il dito è puntato sui “gruppi armati”, rei di aver agito come provocatori e aver sparato contro  i manifestanti. Il comunicato parla di “cospiratori spinti da forze straniere che rifiutano le riforme” avviate dal presidente Bashar al-Assad. “Questa gente si è infiltrata tra i manifestanti per seminare discordia tra cittadini e forze di sicurezza - si legge ancora - Ha dato fuoco alle istituzioni pubbliche, ha attaccato i soldati e gli agenti di sicurezza che invece hanno evitato di aprire il fuoco. Questo ha causato un gran numero di morti e feriti tra i militari”. Venerdì, Damasco ha diffuso una nota in cui affermava che 19 agenti erano stati uccisi da “uomini armati” negli scontri di Daraa. Diversa la versione degli attivisti e dei testimoni, che parlano di una trentina di morti tra i manifestanti. E' di 37 morti il bilancio totale delle vittime. La cifra è stata fornita dall'Organizzazione nazionale per i diritti umani. A Daraa, vi sono stati 30 morti, tre vittime a Homs e altre tre ad Harasta, un sobborgo di Damasco. Un morto è stato contato a Douma. LA CONDANNA DELL'UE - L'Unione Europea ha sollecitato Damasco ad avviare "riforme significative" e a fare in modo che siano subito attuate. L'appello è arrivato da Catherine Ashton, alto responsabile per la politica estera dell'Europa. "Condanno le continue violenze - ha affermato in una nota - Al popolo siriano deve essere permesso di esprimere le proprie doglianze senza paura di intimidazioni, repressioni e arresti".  

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