Cerca
Cerca
+

Trovata microspia nell'ufficio di Renata Polverini

Spiata la governatrice del Lazio: "A qualcuno non va bene nuovo corso regione". Rinvenute cimici anche in altri uffici

Andrea Tempestini
  • a
  • a
  • a

Nel corso di una bonifica è stata ritrovata una microspia nell'ufficio del presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. Impianti di intercettazione sono stati rinvenuti anche in altri uffici del Palazzo sede della Regione, in via Rosa Raimondi Garibaldi. Gli uffici, dopo il rinvenimento, sono stati isolati. Sulla questione la governatrice ha convocato una conferenza stampa presso la sede della Giunta regionale, mentre la procura di Roma ha aperto un'indagine. "A QUALCUNO NON VA BENE NUOVO CORSO REGIONE" - Nell'incontro con i giornalisti, la Polverini ha esordito: "Qualcuno potrebbe essere interessato a che il nuovo corso della Regione non avvenga". Su chi ci possa essere dietro le microspie, la governatrice ha indicato "malavita, servizi deviati, aziende che, consapevolmente o no, stiamo penalizzando". La Governatrice ha poi reso noto di aver appreso già domenica sera della microspia: "Ieri sera, tornando dal Vinitaly, mi hanno dato la notizia. Questa situazione mi dà amarezza". La Polverini ha poi spiegato che la microspia si trovava dietro un telefisore. In totale, nei palazzi della Regione, sono state rinvenute tre microspie e una telecamera. Poi la presidente ha fatto capire che già da tempo aveva notato delle 'anomalie': "Capitava di firmare un decreto a mezzanotte - ha spiegato - e prima che io lo rendessi noto e ancor prima di andare sui giornali c'era chi lo sapeva". TENTATIVI DI FURTO - Il ritrovamento delle microspie è arrivato poche settimane dopo due tentativi di furto nella casa della governatrice. Esattamente un mese fa, l'11 marzo scorso, dei ladri si erano introdotti nell'abitazione della Polverini, in zona San Saba a Roma. Fu la domestica in quell'occasione a trovare l'appartamento a soqquadro e un'inferriata divelta: l'allarme era stato disattivato. Qualche giorno prima, il 28 febbraio, due persone avevano provato ad entrare dal blacone, forzando una finestra, nell'appartamento della Polverini. Ora nasce il sospetto che quei tentativi di furto fossero qualche altra cosa: "Quanto accaduto - ha detto la Polverini - non so più se si tratti effettivamente di tentativi falliti di accesso in casa". I BADGE DEL PERSONALE - Un altro aspetto inquietante della vicenda riguarda i badge in dotazione al personale intenro della Regione Lazio. "Da febbraio abbiamo effettuato un controllo. Ne sono stati trovati circa 50 privi di identificativo. Di qui - ha spiegato la Polverini - il primo ordine di servizio per assegnare nuovi badge nominativi". La Presidente ha poi posto particolare attenzione sugli accessi alla rete internet regionale: "Abbiamo scoperto 1.200 password in più di quelle registrate nel sistema. Successivamente a queste intrusioni, gli uffici hanno ritenuto di dover effettuare modifiche per gli accessi".

Dai blog