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'Ndrangheta, figlia pentita incastra madre e sorella

Operazione a Milano, arrestate le donne 'eredi' del boss Salvatore Pesce: gestivano beni e racket della cosca

Giulio Bucchi
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La pentita di 'ndrangheta fa arrestare la famiglia, nel senso letterale del termine. Giuseppina Pesce, collaboratrice con la giustizia da un anno, ha guidato i carabinieri all'arresto di sua madre e sua sorella, Angela Ferraro (48 anni) e Marina Pesce (29), 'eredi' del boss Salvatore Pesce, detenuto e capo dell'omonima cosca. Le due donne sono accusate di associazione mafiosa e riciclaggio. L'operazione è stata condotta dalla Dda di Reggio Calabria. Le accuse si basano proprio sulle dichiarazioni fatte ai magistrati della Dda reggina da Giuseppina Pesce, che ha svelato il ruoli svolti all'interno della cosca dai suoi più stretti familiari. Angela Ferraro e Marina Pesce erano già state fermate col provvedimento eseguito il 26 aprile scorso anche nei confronti di Giuseppina Pesce e di altre 36 persone nell'ambito dell'operazione All Inside, ma il gip di Milano, dove era stato eseguito il provvedimento perché le due donne si erano trasferite nel capoluogo lombardo, ne aveva disposto la scarcerazione ritenendo insussistenti le esigenze cautelari. Secondo l'accusa, le due donne avrebbero partecipato alle attività illecite della cosca sia in Calabria sia a Milano, attivandosi per fare intestare fittiziamente alcuni beni in modo da sottrarli ad eventuali provvedimenti di sequestro. Le due arrestate, inoltre, avrebbero rappresentato il collegamento tra il boss Salvatore Pesce e gli altri affiliati, comunicando loro i nominativi delle persone cui rivolgere richieste estorsive.

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