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Crac Parmalat: banche straniere tutte assolte

Milano, verdetto a sorpresa. Nessuna irregolarità da parte di Morgan, BofA, Deutsche Bank e Citigroup e dei sei dipendenti coinvolti

Andrea Tempestini
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Sono state assolte tutte e quattro le banche estere coinvolte nel processo Parmalat - Morgan Stanley, Bank of America, Deutsche Bank e Citigroup - imputate della violazione dell'articolo 231 per responsabilità nelle irregolarità commesse dai propri dipendenti. I giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Milano hanno assolto tutti e sei i funzionari toccati dall'inchiesta sul crac del gruppo di Collecchio, accusati di aggiotaggio. La formula con cui sono stati assolti in funzionari è quella di "non aver commesso il fatto", oppure che "il fatto non sussiste". Dopo la lettura del verdetto, gli avvocati della difesa si sono lasciati andare a momenti di gioia, abbracciandosi per un verdetto che hanno definito "a sorpresa". I SEI ASSOLTI - Le sei persone fisiche assolte dal Tribunale di Milano - in conseguenza della loro assoluzione sono stati scagionati anche gli istituti -  sono Carlo Pagliani e Paolo Basso di Morgan Stanley, Marco Pracca e Tommaso Zibordi di Deutsche Bank, Paolo Botta di Citigroup e Giaime Cardi di Credit Suisse. Per quest'ultimo l'accusa aveva chiesto la prescrizione ma per lui, come per gli altri manager, i giudici hanno ritenuto di emettere un verdetto di assoluzione piena. L'ACCUSA - Al termine della requisitoria dello scorso 17 gennaio, la procura aveva chiesto la condanna degli istituti di credito a una sanzione di 900mila euro ciascuno e la confisca dei profitti che erano ritenuti illeciti. Nel dettaglio, si trattava di 14 milioni di euro per Deutsche Bank, 70 milioni per Citigroup, 30 milioni e 705mila euro per BofA e 5,9 milioni per Morgan Stanley. Nel corso delle arringhe difensive, i legali delle banche avevano definito le accuse infondate, insistendo sulla correttezza dell'operato degli istituti, che erano stati chiamati a rispondere del reato di aggiotaggio per la responsabilità amministrativa nei confronti delle condotte illecite dei propri funzionari. SODDISFAZIONE DEGLI ISTITUTI - "Bank of America - ha subito commentato l'istituto - esprime la propria soddisfazione per l'ulteriore assoluzione emessa dal tribunale di Milano per il reato di aggiotaggio. Come è emerso nel dibattimento - comunica il gruppo statunitense - non solo il reato non sussisteva, ma Bnak of America disponeva di modelli organizzativi idonei". Dello stesso registro i commenti che sono arrivati da Citigroup: "La sentenza del Tribunale di Milano conferma inequivocabilmente che Citi e i propri collaboratori non ebbero alcun ruolo nella perpetrazione della più significativa bancarotta fraudolenta della storia italiana".

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