Bocchino: "Silvio è come il raìs". Intanto la moglie lo scarica
Ultime sparate di Italo: "Premier come il raìs, vive grazie a mercenari". E' nervoso: la Bontempo lo porta dai legali
Il pasdaran Italo Bocchino torna all'attacco di Silvio Berlusconi, e snocciola un nuovo delirante paragone: il Cavaliere è come Muammar Gheddafi. Il vicepresidente di Fli, intervistato da Il Messaggero, commenta la proposta di legge di modifica dell'articolo 1 della Costituzione presentata dal deputato del Pdl, Remigio Ceroni. "Anche Gheddafi con i mercenari continua a restare in sella, ma ciò non significa che questa è la cosa più utile per i libici. Il fatto che Berlusconi riesca con i suoi mercenari ad avere la maggioranza numerica non risolve i problemi". L'intevento di Italo, certo, dimostra un nervosismo nemmeno troppo latente, forse dovuto anche ai problemi personali che lo affliggono: il futurista è sul punto di separarsi dalla moglie Gabriella Buontempo. LADY BOCCHINO DAL LEGALE - La Buontempo e Bocchino sono ai ferri corti da marzo, almeno da quando la signora ha spifferato al settimanale Vanity Fair della relazione del marito con il ministro delle Pari Opportunità, Mara Carfagna. Rivelazione seguita dall'imbarazzo delle parti in causa. Di Mara, che ha smentito la liason con un videomessaggio, e di Italo, che invece ha confermato. Anzi, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa ha chiesto scusa alla moglie per il dolore che le ha causato. Pare tuttavia che il tardivo ripensamento non abbia potuto rinsaldare il rapporto fra i coniugi, che hanno deciso di separarsi perché il rapporto di fiducia è compromesso. Il prossimo appuntamento? Secondo indiscrezioni del settimanale Panorama, sarà dall'avvocato divorzista. "DOVEVA ASCOLTARE FINI" - Tornando alla più stretta attualità, Bocchino prosegue nella sua invettiva a Il Messaggero con toni sempre più forzati. Per il fedelissimo di Gianfranco Fini "siamo all'anticamera dell'emergennza democratica". Il punto è che, a parer suo, "la maggioranza è alla sbando". E' curioso notare il momento in cui, secondo Italo, sarebbe cominciato il declino: "Tutto nasce dalla decisione di Berlusconi di non ascoltare Fini quando, a Bastia Umbra, gli chiese di fare un passo indietro essendo venuta meno quella maggioranza politica emersa dalle elezioni del 2008". La teoria del vicepresidente futurista spiega che "in quel momento il premier fece la scelta peggiore: trasformò il suo esercito regolare eletto dagli italiani in un esercito raccogliticcio di mercenari". Italo sfodera così il secondo parallelismo bellico. "BATTAGLIA DELLA VITA" - Poi, come un disco rotto, Bocchino conclude l'ormai quotidiana arringa anti-Cav. "Berlusconi vede avvicinarsi il momento della battaglia della vita, vale a dire le elezioni del 2013, che nella sua mente sono tappa di avvicinamento al Quirinale". Italo è in trincea, parla soltanto di guerra: "Vuole arrivare alla battaglia finale avendo abbattuto tutti i contrappesi: la magistratura, la Consulta, il Quirinale e il presidente della Camera, che non essendo Schifani non è un famiglio cui dire cosa fare".