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Tremonti a S&P: "Rispetteremo gli impegni presi"

Standard and Poor's: "Rating Italia da stabile a negativo. Crescita debole e caos politico: a rischio riduzione debito". Giulio: "Dati migliorano, pareggio nel 2014"

Giulio Bucchi
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Brutte notizie per l'Italia. L'agenzia Standard & Poor's ha tagliato l'outlook del nostro Paese da stabile a negativo, confermando però il rating A+ al debito a lungo termine. In una nota diffusa nella notte, l'influente agenzia internazionale sottolinea come "le attuali prospettive di crescita sono deboli e l'impegno politico per riforme che aumentino la produttività sembra incerto". Immediata e lapidaria la risposta del ministro dell'Economia Giulio Tremonti: "Rispetteremo gli impegni". FULMINE A CIEL SERENO - "Le valutazioni espresse e confermate nei giorni scorsi dalle principali organizzazioni internazionali - spiega in una nota Tremonti - sono molto diverse da quelle espresse oggi da Standard & Poor's". Inoltre, prosegue il ministro, i dati della crescita economica e del bilancio pubblico "sono stati costantemente migliori del previsto". "L'unico elemento nuovo, pare costituito dal rischio di una possibile 'paralisì politica'. Questa è da escludere in assoluto". L'impegno del governo, spiegano dal Tesoro, sarà quello di "intensificare il ciclo di interventi riformatori" per l'economia. Sul bilancio pubblico, "sono in avanzata fase di preparazione i provvedimenti mirati al rispetto dell'obiettivo di pareggio di bilancio per il 2014. Questi avranno entro luglio l'approvazione da parte del Parlamento". Cauto, sull'allarme lanciato da S&P, anche il segretario della Uil Luigi Angeletti: "Non è una buona notizia ma non è la prima volta che Standard and Poor's prende abbagli. Penso sia di nuovo un abbaglio". "I nostri conti pubblici - sottolinea il sindacalista - sono in ordine, siamo tra i paesi più virtuosi e questo ci costa, non è gratis. La nostra vera sfida è fare che l'economia cresca. Il primo passo è fare sul serio la riforma del fisco che deve essere concentrata sulla riduzione delle tasse sul lavoro. In Italia è difficile fare posti di lavoro perchè si pagano troppe tasse". "EMPASSE POLITICA" - A pesare sulle prospettive al ribasso di Standard and Poors's è l'attuale momento politico italiano, definito dall'agenzia "un ingorgo" che "potrebbe contribuire ad un rilassamento nella gestione del debito pubblico". Per questo motivo, secondo S&P, "le prospettive dell'Italia per ridurre il debito pubblico sono diminuite". L'outlook negativo riflette "la previsione di S&P's dei rischi collegati al piano di riduzione del debito nel periodo 2011-2014 e implica una possibilità su tre che i rating possano essere ridotti nei prossimi 24 mesi". Secondo l'agenzia, "i rischi sono connessi alla crescita dell'economia più debole delle nostre attuali stime, che prevedono un +1,3% nel periodo 2011-2014". Per questo, "il debito dell'Italia potrebbe ristagnare agli attuali alti livelli". Lo spiraglio di risalita, però, c'è. "Se il governo - avverte l'agenzia - riesce ad ottenere sostegno politico per l'attuazione di riforme strutturali a favore della competitività, ponendo le basi per una crescita economia più elevata ed una più veloce riduzione del debito, i rating potrebbero rimanere al livello attuale".

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