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Fincantieri, Boni: "Ritiro il piano". Stop ai tagli

Il governo pronto a bloccare i licenziamenti: far ripartire confronto tra le parti. Nella Capitale 1.500 in corteo

Andrea Tempestini
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L'amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, ha ritirato il piano industriale dell'azienda dopo la sollevazione dei lavoratori. Lo si è appreso da fonti sindacali che hanno riferito come, durante il tavolo tra governo e sindacati, Bono avrebbe spiegato: "Se queste sono le vostre richieste, ritiro il piano". "Ritiro il piano e spero che così si possano esorcizzare le tensioni", ha spiegato l'ad. "Il piano presentato nei giorni scorsi non era un novità per nessuno - ha proseguito -. Sono una persona che si assume le sue responsabilità, ma con gli attacchi subiti da tutte le parti, da destra e sinistra, anche la mia forza viene meno. SODDISFAZIONE DI ROMANI - "Il governo ha preso atto e apprezzato la decisione", ha commentato il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, al termine del tavolo con azienda e sindacati. Quindi ha annunciato che verranno aperti due tavoli regionali, uno in Liguria e uno in Campania. "Nei prossimi mesi - ha aggiunto il ministro - con i tavoli si potranno trovare soluzioni compatibili con livelli occupazionali adeguati". STOP AL PIANO - Il governo, si è appreso da fonti parlamentari, sarebbe pronto a bloccare il piano industriale di Fincantieri. Nel corso del vertici con i sindacati di venerdì mattina a Roma, il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, potrebbea annunciare lo stop ai tagli e alle chisure per far ripartire il confronto tra le parti, così come era stato auspicato della istituzioni. Lo stopo ai 2.550 tagli previsti dal piano (che prevede la chiusura degli stabilimenti di Sestri Ponente e Castellamare di Stabia e il ridimensionamento di quello di Riva Trigoso), sarebbe possibile grazie alle nuove commesse pubbliche nel settore militare e agli incentivi ai privati per l'ammodernamento della flotta. MANIFESTAZIONE A ROMA - Più di 1.500 lavoratori di Finacantieri si sono recati a Roma, dalla Campania e dalla Ligura, per sfilare in un corteo di protesta contro il piano industriale dell'azienda di Trieste. L'occasione è il vertice convocato da Romani, al quale hanno partecipato aziende e sindacati. MURO DELLA FIOM - Il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, non ha concesso margini di trattativa. "E' necessario che nell'incontro il governo tolga dal tavolo il piano di Bono, e che entro sera si sappia che non chiudono i cantieri e si possa così aprire una trattativa". Queste le richieste di Landini, che ha sottolineato come "sulla base di questo piano per noi non c'è trattativa. Non siamo disponibili a trattare di fronte a chiusure e licenziamenti".

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