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AltaRoma: l'alta moda al via ma Di Castro si dimette

Il vicepresidente reagisce alla possibile uscita della Regione da AltaRoma e si dimette. "Così spero che la Polverini ci ripensi"

Giulio Bucchi
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AltaRoma è ai blocchi di partenza ed è già bufera.  Mancano poche ore ormai all'esordio di questa edizione della kermesse e già si parla di polemiche, ma di quelle con la ‘P' maiuscola. Renata Polverini ha fatto sapere che la Regione non confermerà l'impegno nei confronti della manifestazione perchè “non è un bancomat” , confermando l'intenzione di uscire  di scena – mossa che in soldoni significa 600.696 euro in meno dalle casse dei pochi fondi (qui siamo rimasti la budget di più di 6 anni fa) con cui si mette insieme tutta la settimana dedicata all'alta moda capitolina-  un fulmine a ciel sereno specie perché AltaRoma è pronta a partire con la sua nuova edizione. Perché un'uscita così clamorosa a pochi giorni dalla manifestazione? Il motivo risiederebbe nello scarso coinvolgimento della Regione Lazio nella gestione della società dedicata all'alta moda. O Forse no. Tra le voci che si sono susseguite nelle scorse giornate anche quella, decisamente più scomoda, di problemi con alcuni membri del cda di AltaRoma s.c.p.a., in particolare Sandro Di Castro e Eugenio Bernardi, colpevoli di possedere una poltrona appetibile per la nuova amministrazione. Pettegolezzo o verità? La risposta la dà lo stesso Sandro Di Castro, vicepresidente della società dal 2007, nel tentativo di chiudere così la questione e tornare finalmente a parlare di moda.  “Responsabilmente, se l'ostacolo alla permanenza della Regione sono io, preferisco fare un passo indietro, ma bisogna stabilire un po' di verità”, ha detto Di Castro, confessando,  in una conferenza stampa indetta ad hoc, di aver consegnato la lettera di dimissioni a Silvia Venturini Fendi, Presidente di AltaRoma, con decorrenza  dalla mezzanotte di lunedì, cioè dalla chiusura di questa edizione.  La Regione c'è sempre stata-  “C'è sempre stata la presenza della Regione”, ha continuato il vicepresidente mostrando, verbali alla mano, la presenza di rappresentati della Regione alle assemblee  di AltaRoma destinate ad approvare mission, programmi e attività . E allora? La motivazione risiederebbe da un'altra parte. “Un giorno di dicembre l'Assessore Santini mi ha detto: ‘deve dare le dimissioni perché a noi serve il posto. Abbiamo esigenza di nominare gente più vicina alla nuova amministrazione'- racconta Sandro Di Castro- era presente anche l'assessore Di Paolo, che però a febbraio, in un incontro del tutto casuale, nei miei confronti si è dimostrato un vero galantuomo”.  Parole dure quelle del Vicepresidente di AltaRoma che arrivano dopo una bufera mediatica che ha calato un pesante velo di incertezza sul futuro dell'alta moda romana preoccupando gli stilisti, i giovani designer e ovviamente gli sponsor, che dal 2008 ad oggi hanno praticamente triplicato il sostegno alla manifestazione mentre le istituzioni sono ferme alla stessa cifra da 6 anni. Il futuro a questo punto potrebbero proprio essere i privati,  come spera anche la Camera di Commercio – che ci tiene a precisare Di Castro “è sempre stata presente”- d'altronde è proprio grazie alla partecipazione degli sponsor che AltaRoma ha potuto portare a termine numerosi progetti nonostante i crediti che avanza da parte di diversi soci- Regione compresa, che avrebbe un arretrato di 2 anni- e andare avanti con la pianificazione. Parliamo di moda? - “Non ho mai avuto padroni  politici, piuttosto sono abituato a servire le istituzioni e non voglio recare un danno, faccio un passo indietro e spero che la Presidente della Regione ci ripensi. Me ne vado a testa alta, non ho mai usato il mio biglietto da visita nelle boutique per farmi fare sconti”,  conclude Sandro Di Castro. “ So che non sto uscendo in punta di piedi, ma da domani mattina parliamo di moda e non di politica, perché quella che inaugura è una manifestazione di altissimo livello”. Moda, si perché da domani si dovrebbe parlare di couture, abiti da sogno, pizzi, merletti e paillettes, della magia insomma che tanti oltre ai couturier più affermati contribuiscono a mettere in scena collezione dopo collezione. Ci sono gli artigiani, ci sono i tecnici, c'è il personale coinvolto  nella kermesse, e ci sono i fornitori.  Migliaia di persone insomma che potrebbero risentire dell'onda d'urto di questo danno all'immagine subito da AltaRoma. E poi ci sono i giovani, pieni di sogni e speranze , e più in generale i nomi che infittiscono il calendario edizione dopo edizione, la cui partecipazione, offerta dalla manifestazione,  costa circa 40.000 euro per ogni sfilata, e che ora temono per il futuro. The show must go on, domani si parte, si parlerà di libri, di mostre fotografiche  e anche di couture con la sfilata di Gattinoni, ma con che spirito? Donatella Perrone

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