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Crisi, l'allarme di Tremonti

"Il 2009 peggio del 2008"

Silvia Tironi
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"Il 2009 sarà un anno ancora più difficile del 2008". Il quadro poco confortante è dipinto dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti in apertura dei lavori del convegno al Tesorosu 'imprese-lavoro-banche'. Il futuro prossimo avrà dunque tinte fosce, dice il ministro. E proprio per questo "è necessario uno sforzo collettivo", dice Tremonti, invitando "governo, imprese, parti sociali,istituzioni bancarie e finanziarie" ad "agire per ridurre, per quantopossibile, l'impatto della crisi. Gli obiettivi fondamentali sono due:coesione, nella società e conservazione della base industriale". "Guardando oltre tutte lecongetture siamo e sappiamo di essere in terra incognita e il rischio che dobbiamo gestire è il rischio dei rischi, lastretta creditizia", aggiunge, spiegando che la stretta creditizia è quella "in cui tutto si avvita, stritola le imprese, illavoro e di ritorno le banche stesse. Il credito per l'economia è un po' come l'aria per le persone: tiaccorgi quanto è importante quando viene a mancare. Il credito non èuna variabile indipendente dal pil. Se il pil scende, scende la domandadel credito. Ma non è naturale che, con una discesa del pil, scendal'offerta del credito". E a proposito dei cosiddetti 'Tremonti bond', lo stesso ministro ha sottolineato che è "inaccettabile dire che il tasso di interesse dell'8,5% è troppoelevato e quindi non servono a niente. Non è vero che alle impresedovrebbe venire applicato un tasso dell'8,5% maggiorato dalla ricaricadelle banche". Secondo il ministro, invece, i Tremonti bond sono "ilcanale dell'ossigeno per l'economia. Non sono un debito, ma unostrumento di patrimonializzazione delle imprese, è come se fosse unaumento di capitale che allarga il patrimonio delle banche".

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