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Per lo scandalo Finmeccanica Tremonti va davanti ai giudici

Interviene Monti: "Soluzione rapida". Di Lernia spiega: "Così veniva pagata la casa del ministro e di Marco Milanese"

Lucia Esposito
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Resta altissima l'attenzione sulla vicenda Finmeccanica. Interviene anche il presidente del Consiglio, Mario Monti, che spiega in una nota: "Seguo con attenzione l'evolversi della situazione di Finmeccanica Spa e mi aspetto una rapida e responsabile soluzione". La nota di Palazzo Chigi continuava: "In questo contesto il presidente ha concordato con i ministri competenti di verificare con la società stessa che si stiano predisponendo le inizative necessarie". Interrogato l'ex superministro - Nel frattempo si è appreso che l'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti è stato ascoltato qualche giorno fa a Milano come persona informata sui fatti dal pm romano Paolo Ielo che indaga sugli appalti Enav. L'interrogatorio è avvenuto nel massimo riserbo, e a Tremonti sarebbero stati chiesti chiarimenti a proposito di alcune dichiarazioni riportate nei verbali dagli interrogatori di Lorenzo Cola, ex consulente esterno di Finmeccanica, e da Tommaso Di Lernia. I due uomini avevano chiamato in causa l'ex mistro Giulio: "Ho inoltrato una sola volta COla nello studio di Andreotti dove ero stato invitato a parlare di Europa. Mi aveva proposto un viaggio negli Usa, ma ho declinato l'invito", ha spiegato in una nota l'ex ministro. La casa di Tremonti - Il nome chiave nell'inchiesta romana sull'Enav resta quello di Tommaso Di Lernia. Sconosciuto ai più ben noto in certi ambienti che contano nella Capitale: imprenditore, è lui ad aver rivelato agli inquirenti che a pagare l'affitto della famosa casa dell'ex ministro Giulio Tremonti in via Campo Marzio, nella capitale, era Angelo Proietti, titolare della società Edil Ars che aveva curato la ristrutturazione dello stabile, di proprietà del consigliere di Tremonti e deputato Pdl Marco Milanese. Un filone che ha portato poi al fascicolo sulla cosiddetta P4. E ancora: negli interrogatori di questa estate, Di Lernia aveva riferito che Tremonti avrebbe ceduto alle pressioni del dirigente Finmeccanica Lorenzo Cola per confermare ai vertici dell'Ente Pierfrancesco Guarguaglini. L'uomo chiave - Di Lernia ha fatto ripetutamente il nome anche di Guido Pugliesi, l'ad Enav finito in manette . Pugliesi avrebbe parlato a Di Lernia delle pressioni di Milanese per far lavorare Proietti, "l'uomo che mi dà - parole di Milanese - 10mila euro al mese per pagare l'affitto di Tremonti". In ballo, per Proietti, c'era un appalto con la Selex Sistemi Integrati di Marina Grossi, moglie di Guargaglini. Un corto circuito di rapporti di favore che, secondo la Procura, non porta solo all'Ente, ma direttamente nel cuore della politica e dei finanziamenti illeciti. L'indagine su Milanese e quella, fresca, del segretario amministrativo Udc Giuseppe Naro ne sarebbero la prova. Guarguaglini si difende - L'inchiesta sugli appalti Enav si arricchise di nomi. Nel frattempo il presidente di Finmeccanica, Pierfrancesco Guarguaglini, "dichiara in modo categorico di non aver mai creato fondi neri, di non aver mai elargito né dato ordini di elargire somme di denaro a politici e/o partiti", spiegava in una nota. Guarguaglini "ribadisce che il signor Lorenzo Cola non è mai stato il suo praccio destro", e conclude esprimendo "fiducia nell'operato della magistratura, che ha già fatto chiarezza sul caso Digint che non ha visto coinvolto nessun dirigente o manager di Finmeccanica".

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