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Ricette anticrisi, arie da prof: chi si rivede, Giulio Tremonti

L'ex ministro dell'Economia prevede a breve un'altra stangata: " A giudicare dai dati ci sarà". Ma avverte: "Non è giusto"

Costanza Signorelli
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"E' molto probabile che ci sia un'altra manovra in base a questi dati. Penso che non sia giusto farla ma è probabile che ci sia". A parlare è Giulio Tremonti, l'ex ministro dell'economia del governo Berlusconi, nel programma In Mezz'ora su RaiTre. Un intervento a tutto campo, molti gli argomenti presi in analisi dall'ex titolare di via XX settembre. Ma è bastata questa frase per scatenare i malumori e attirarsi le ire un po' di tutti. Ma Tremonti non è uno che si ferma e, infatti, ha continuato a bacchettare a destra  e a sinistra. E quindi: "Mi fa effetto vedere alcuni del Pdl che prima dicevano di no essendo al governo e ora devono dire sì non essendo al governo. Forse se la loro linea fosse stata diversa anche le cose sarebbero andate diversamente. Ora fanno penitenza. Non è che la loro penitenza mi procura particolare effervescenza ma questa è la realtà". Poi, una serie di consigli non richiesti al nuovo premier: "Se il problema è la crescita il mio consiglio è di non partire dalle liberalizzazioni, dalle minime norme settore per settore ma di introdurre tutti insieme il principio di libertà in Costituzione". Perché una cosa è chiara, persino a Tremonti questa manovra non piace: "La manovra andava fatta, l'avremmo fatta anche noi, era scritto nei documenti, magari con strumenti diversi e probabilmente non così sbilanciata dal lato delle tasse. Questo è oggettivo". La risposta di Passera - Alla previsione di Tremonti di una seconda manovra in vista, replica tempestivo Corrado Passera, il ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e Trasporti che smentisce seccamente ogni ipotesi avanzata da Giulio: "Non c'è nessun'altra manovra in arrivo oltre a quella che il Parlamento approverà entro Natale. Non è che il governo funzioni solo di manovre". Il ministro poi, preannuncia una lotta "senza pace" agli evasori fiscali ed un "piano che permetta di consolidare il rigore, che re-inneschi la crescita dopo dieci anni di non crescità". Scatena le ire di tutti - Nel frattempo piovono critiche sulla sortita di Tremonti. "Da parte sua era più dignitoso il silenzio degli ultimi giorni che le parole di oggi - dice il leader del Pd, Pierluigi Bersani -. È davvero incredibile che chi ci ha portati qui si rimetta a favoleggiare come se nulla fosse". Ma le censure alle parole dell'ex superministro del governo di centrodestra arrivano anche dal suo partito. "Le dichiarazioni di Tremonti - osserva Sandro Bondi - non rendono conto in maniera onesta e corretta del confronto che vi è stato sui provvedimenti economici nel corso di tutta la durata del governo Berlusconi". Molto duro anche Giancarlo Galan: "Sono veramente felice di verificare che, come sempre, non è con noi - dice l'ex ministro dei Beni Culturali -. La coerenza è una grande virtù, anche nella menzogna". "Tremonti rimuove dalla memoria – ricorda a sua volta il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto - il fatto che a fine luglio il Pdl propose la riforma delle pensioni e l'aumento dell'Iva, la Lega a luglio e poi ancora successivamente disse no alla riforma delle pensioni e a sua volta Tremonti respinse l'aumento dell'Iva, salvo accettarlo qualche tempo dopo. Ancora paghiamo quel rifiuto e quel ritardo".  

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