Fini cambia idea su Mussolini:
"Grande statista? Non più"
Sul Benito Mussolini grande statista, Gianfranco Fini ha idee chiare: nel senso che ha cambiato la sua opinione e lo ha fatto sapere oggi, nel corso di un incontro con la stampa estera. Il presidente della Camera, che domenica ha celebrato la fine di Alleanza nazionale in vista del congresso del Pdl di questa settimana, ha giustificato la sua nuova posizione con tutto quello che ha “fatto in questi anni”. E ancora, rivolgendosi agli stessi giornalisti: “Siete voi stessi che avete parlato di un percorso storico e quindi è ovvio che oggi non la penso più così. Altrimenti sarei schizofrenico”. "In politica non esistono delfinati" - Tra i temi affrontati, ovviamente, anche quello che riguarda Silvio Berlusconi: “Come mai è leader da tanti anni? Perché raccoglie il consenso elettorale. Vuol dire che interpreta il sentimento dei cittadini. Come fa? È la democrazia”. E sul suo ruolo da delfino? Fini risponde chiaro e tondo: “Io amo il mare e i delfini, ma in politica non ci sono delfinati: siamo in una repubblica, non in una monarchia”. “Quando sarà il moneto – ha proseguito la terza carica dello Stato in merito alla successione nel Pdl - si dibatterà e il partito sceglierà. Oggi il leader è Berlusconi”. Ma sarebbe pronto a diventare premier? “Un grande italiano, Eduardo De Filippo, diceva ‘gli esami non finiscono mai'. Aspettiamo questi esami…”. "Il Pdl è un progetto per l'Italia" - Fini si è poi dedicato al ruolo del Popolo della libertà:” Io ho invitato tutti gli iscritti, al congresso di An, e farò la stessa cosa al congresso Pdl, a dar vita ad un progetto per l'Italia. Il Pdl in una fase post ideologica deve essere uno strumento democratico per intercettare il consenso e per governare o fare l'opposizione. E il grande compito del Pdl, anche in ragione del grande consenso popolare di cui dispone, sia quello di costruire l'Italia del futuro”.