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I leghisti pungono Tremonti: "Inizi attaccando manifesti"

Bossi vuole Giulio nel partito, ma la base si ribella: "Faccia la gavetta come tutti gli altri. Prenda la Panda e giri per le strade"

Andrea Tempestini
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"Tremonti? Prenda la Panda e si metta ad attaccare un po' di manifesti sui muri, poi ne riparliamo". Nella base leghista comincia a crescere il movimento anti-Giulio, che il grande capo, Umberto Bossi, vorrebbe trascinare nel Carroccio, soprattutto per poter contare su di lui in Europa nel caso in cui collassasse Eurolandia e la Padania potesse presentare la sua moneta. Ma secondo molti militanti anche l'ex superministro deve fare la gavetta che è spettata a tutti per entrare nel moviemento. "Tremonti faccia domanda, benissimo, poi inizi ad appendere manifesti in giro, come abbiamo fatto tutti...". Insorgono i militanti - La frase viene ripetuta dal vicentino Stefano Stefani (un bossiano) al Gazzettino di Vicenza: "Su Tremonti si vedrà, però - ribadisce - può iniziare ad attaccare un po' di manifesti del Carroccio". Quindi Manuela Dal Lago, presidente di commissione a Montecitorio: "Sarà Giulio a doversi adattare alla Lega, non è la Lega che cambia". E ancora il senatore verde Paolo Franco: "Se Tremonti entrerà nella Lega dovrà aderire al suo statuto. Diventerà un militante e deve fare la trafila di tutti gli altri. Cominci attaccando manifesti del partito". Arieccoci. La gavetta nella Lega - Il punto è che per far carriera nel Carroccio la gavetta è lunga e pesante. Si inizia con un anno di lavoro gratuito e poi un triplice giudizio da superare: del direttivo di sezione, di circoscrizione e poi provinciale per avere la tessera da militante. Quindi per ambire a un cosiglio comunale serve un altro anno di anzianità, due per la Provincia, tre per la Regione e quattro per il Parlamento. Tremonti sarà disposto ad intraprendere questo tortuoso cammino per scalare i vertici del Carroccio? Difficile crederlo, anche se ha Umberto Bossi dalla sua parte.

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