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Rutelli non poteva non sapere Ecco perché

Carra e Lusetti portarono la Margherita in tribunale per i bilanci. Tutti all'oscuro dei traffici di Luigi Lusi? Difficile crederlo

Andrea Tempestini
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Ma quelli che furono i vertici della Margherita davvero potevano non sapere dei traffici di Luigi Lusi, l'ex tesoriere che fece sparire 13 milioni di euro? Difficile, difficilissimo sostenerlo. La prima considerazione è relativa al fatto che nel 2009 qualcosa convinse Lusi a riportare in parte il denaro in Italia sfruttando lo scudo fiscale: un'operazione acrobatica che è arduo ipotizzare che il tesoriere fece in totale autonomia. Ma vi è poi un'altra circostanza ancora pià sospetta. Lo scorso luglio alcuni parlamentari che facevano parte della Margherita si rivolsero al tribunale civile impugnando la validità dei rendiconti relativi al 2009 e al 2010. Appare difficile credere che anche in quell'occasione, i vertici della Margherita (il presidente Francesco Rutelli, il presidente dell'assemblea Enzo Bianco e il presidente della Tesoreria Gianpiero Bocci) non avessero chiesto conto a Lusi di quanto stava accadendo. E ancora, lo scorso 15 luglio, dopo aver scoperto che erano stati pubblicati i bilanci degli ultimi due anni, i parlamentari Enzo Carra, Renzo Lusetti, Calogero Piscitello, l'ex coordinatore regionale lombardo Battista Bonfanti e Carmine nuccio hanno presentato ricorso. citando "l'Associazione denominata Democrazia e Libertà - La Margherita"- Nella loro memoria spiegavano che "nessun rendiconto poteva essere stato approvato dal momento che è l'Assemblea federale, per espressa disposizione statuaria, a doverlo fare e noi che ne facciamo parte non siamo mai stati covocati. Per questo deve essere  dichiarata agli atti". In sostanza è il partito ad essere stato citato in giudizio, e non può dunque essere stato Lusi a scegliere la linea da seguire. Difficile credere che nessuno sapesse, dal momento che Carra e Lusetti hanno portato la Margherita in tribunale.

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