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Alfano: tessere, via i furbetti dal partito Niente governissimo Pd-Pdl

Il segretario Pdl al direttore Belpietro: Chi ha barato sarà cacciato, interviene su futuro Monti e scongiura l'alleanza

Lucia Esposito
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"Abbiamo fatto 1,2 milioni di iscritti, il numero di iscritti più alto in Europa. Se qualcuno è stato iscritto contro la propria volontà non succederà nulla, c'è infatti una norma anti furbetti che vieta il voto ai congressi per delega. Ai nostri congressi si vota solo di persona e con la carta di identità in mano. Chi ha fatto il furbetto quindi non ne avrà alcun beneficio". Così Angelino Alfano, segretario del Pdl, intervistato a 'Mattino 5' interviene nella polemica sulle presunte tessere finte nel partito.  "Cosa faremo dei furbetti una volta scoperti? Li cacceremo e non faranno carriera nel Pdl" assicura Alfano. "Se ci sono state delle infiltrazioni camorristiche, come qualcuno denuncia, vigileremo. Nel caso manderemo dei commissari a verificare la regolarità della situazione e se necessario sospenderemo i congressi". Sulle possibili infiltrazioni camorristiche. "Va anche detto - aggiunge Alfano - che se ci sono camorristi o mafiosi iscritti nel Pdl che se ne vanno in giro per strada liberamente, il problema non è del Pdl ma del Paese". Guarda l'intervista di Maurizio Belpietro ad Angelino Alfano su Libero Tv Il segretario: Tessere false, via i furbetti No al governissimo Angelino Alfano esclude che nella   prossima legislatura, sugli sviluppi del sostegno all'esecutivo   guidato da Mario Monti, possa nascere un governissimo. "Non credo -ha   obiettato Alfano, - come si   fa? Mica possiamo andare alle elezioni insieme. Le differenze di fondo  tra noi e il Pd non sono state colmate. Il governo Monti è nato in   circostanze eccezionali e ci sarà una fase nella quale la democrazia   rientrerà alla fisiologica divisione -ha concluso- tra chi la pensa   in un modo e chi in un altro". Il futuro di Monti - Angelino Alfano pensa che Mario   Monti non "farà una scelta di natura partitica" al termine del   mandato che ha ricevuto per guidare il Paese in una fase di drammatica  emergenza economico-finanziaria. "Monti -ha ricordato Alfano,  è senatore a vita, quattro  grandi forze politiche gli hanno dato la fiducia e non credo che lui,   da patrimonio comune in questa fase di emergenza, intenda diventare   patrimonio di una parte".    Quanto agli altri ministri tecnici, chiamati a far parte del   governo, "riteniamo possano fare le scelte che ritengano più   opportune, misurandosi con il tema del consenso e del voto dei   cittadini. Credo che i ministri tecnici, nominati in un momento di   crisi, devono essenzialmente fare quello e non pensare alla propria   carriera".

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