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NoTav, pochi e rompiballe Occupate le autostrade

Manifestazione flop a Roma, blocco su Tangenziale Est. Slogan contro poliziotti, aggredita giornalista La7. Azione sulla A32 in Val di Susa

Giulio Bucchi
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Forse il movimento No Tav aveva bisogno di scendere in piazza a Roma per dimostrare quanto pesa nella galassia della sinistra antagonista, di quella parlamentare e nell'opinione pubblica in generale. La risposta è: poco. Sono solo poche migliaia di persone, al massimo 5.000, quelle che stanno prendendo parte al corteo nella Capitale contro la costruzione della tratta ad alta velocità Torino-Lione e, in generale, contro le politiche del governo Monti. In via Prenestina, a pochi metri dalla fine del tragitto, il corteo ha occupato la tangenziale Est in direzione Castro Pretorio, senza scontri con la polizia. Più insulti che persone - Un flop bello e buono, insomma. A fare rumore non sono dunque le "ragioni del no" ma gli insulti e le volgarità. Sui muri compaiono le scritte Acap, triste aggiornamento dell'ormai noto Acab (All cops are bastards) con i poliziotti che qui diventano Pecorella. Segno che, alla faccia dei distinguo, l'anima dura e pura dei No Tav è quella lì, senza troppe storie. In via dei Reti altre scritte minacciose, questa volta non contro le forze dell'ordine ma contro lo Stato: "Alla violenza di Stato rispondiamo con la violenza di classe", "Bucate Monti", "Terrorista è lo Stato". Momenti di tensione anche con i giornalisti, diventati ormai il bersaglio preferito dei violenti (lunedì scorso l'aggressione alla sede di Libero, quindi l'agguato a una troupe di CorriereTv e stamattina l'occupazione della sede del principale quotidiano d'area progressista, La Repubblica). Chiara Romana, cronista di La7 per il programma In onda di Luca Telese, ha rivelato: "Mi hanno tirato acqua e colla in testa solo per aver osato fare il mio mestiere, e cioè rivolgere una domanda". Romana aveva chiesto che cosa fosse il manifesto che alcuni militanti stavano attaccando. In Val di Susa - Dopo una notte tranquilla sono riprese anche in Val di Susa le azioni di protesta. Circa 400 attivisti contro l'alta velocità Torino-Lione hanno occupato la stazione di Avigliana dell'autostrada A32, la stessa occupata per tre giorni all'uscita di Chianocco. Si tratta dell'ennesima "prova di forza" annunciata già in mattinata dal movimento. In centinaia nel primo pomeriggio si sono riuniti a Bussoleno. Il leader Francesco Richetto, del centro sociale torinese Askatasuna, ha annunciato "un'altra giornata di lotta" in risposta alla linea dura confermata dal premier Mario Monti. "E' il momento di dire che non abbiamo paura ed è importante essere in tanti", ha scandito al megafono Richetto. Sono in programma azioni anche per la giornata di domenica, quando i No Tav torneranno alla baita Clarea. Il corteo inizierà alle 12 a Giaglione, in direzione del cantiere della Tav.

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