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Il Carroccio assolve Boni "Non ha preso tangenti"

Il presidente del consiglio lombardo convince il partito della sua innocenza: "Non potevo decidere su quei progetti"

Lucia Esposito
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La Lega assolve Davide Boni. Al termine della segreteria politica il Carroccio ha diffuso un nota in cui si legge: "dopo aver ascoltato il presidente Davide Boni e   il suo capo della segreteria Dario Ghezzi, in relazione ai fatti loro   contestati, ha confermato la piena fiducia al Presidente del Consiglio  Regionale, invitandolo a proseguire nel suo mandato".    Prima della riunione della segreteria politica federale si era   riunito il comitato amministrativo federale della Lega Nord, composto   da Roberto Castelli, Piergiorgio Stiffoni e dal segretario   amministrativo federale Francesco Belsito.    "Nel corso della riunione - spiega il Carroccio- è stata   eseguita un'accurata verifica della documentazione contabile della   Lega Nord ed è stato appurato che, nel periodo dal 2005 al 2010,   nell'elenco delle oblazioni volontarie ricevute a bilancio, da   società o da privati, non figura nessuno dei nominativi emersi in   questi giorni nelle varie indiscrezioni apparse sugli organi di   stampa. Da questa verifica -conclude la nota- è dimostrato che la   Lega Nord è completamente estranea a qualsiasi tipo di illazione al   riguardo". Il Carroccio: accuse infondate Poi, durante la riunione con Bossi, Roberto Maroni, Roberto Calderoli e gli altri dirigenti leghisti, Boni avrebbe proclamato ancora una volta al sua totale "estraneità" dalle accuse. Ai colleghi di partito è apparsa convincente la sua difesa, incentrata soprattutto sulla tesi che, nell'incarico di assessore regionale all'urbanistica, non avesse specifiche competenze decisionali sulle aree e gli appalti tirati in ballo dai magistrati.   In serata sono arrivate anche le parole rassicuranti del segretario del Pdl, Angelino Alfano ("Se viene dimostrato che c'è un attacco politico alla Lega, noi dobbiamo sostenerla: è un nostro alleato"). Mentre da parte leghista si segnalano le dichiarazioni 'fuori dal corò di Flavio Tosi: " Se Boni facesse un passo indietro, con questo quadro accusatorio poco chiaro, sarebbe un gesto da signore".

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