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A Verona nasce la lista Monti: asse Pdl, Udc e Fli anti-Lega

La città diventa un laboratorio in cui si sperimenta un'aggregazione tra i riformatori. Che sia solo la prima di nuove alleanze?

Lucia Esposito
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Si scaldano i motori in vista delle prossime elezioni amministrative del 5 e 6 maggio. E, dopo l'anatema di ieri di Umberto Bossi contro la scelta del sindaco di Verona Flavio Tosi di correre da solo (e la successiva risposta di Tosi durante la trasmissione di Maurizio Belpietro) i fari sono accesi sulla città dove, accede che il candidato Luigi Castelletti 57 anni, vicepresidente vicario uscente di Unicredit, dopo aver incassato il sostengo di Udc e Fli, ha avuto l'appoggio del Pdl. Verona diventa un laboratorio politico interessante, in cui si sperimenta un'aggregazione di area centrista-riformatrice, che unisce l'area montiana della Città. Il segretario provinciale dell'udc Stefano Marzotto assicura che «i riscontri ricevuti sono molti e tutti positivi» e aggiunge: «Questa presa di posizione a sostegno di un rinnovato impegno civico ha ridestato energie che sembravano sopite e in molti si sono detti disponibili a lavorare a questo nuovo progetto. Verona può davvero diventare un laboratorio importante in cui sperimentare un'aggregazione che metta insieme tutti i veri riformatori, un'«area Monti» veronese che guarda al futuro della città, ma che potrebbe anche andare oltre». Marzotto dice si essere certo che molti si aggregheranno nei prossimi giorni a questo progetto, l'unico realmente alternativo allo status quo» e apre alla sinistra moderata.

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