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Giarda, Corsera in ginocchio Cancella orecchie da Dumbo

Il Corriere ha sempre parteggiato per il governo Monti. Così tanto amore da cambiare la fisionomia del ministro

Andrea Tempestini
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Che il Corriere della Sera abbia una particolare predilizione per il governo dei tecnici e di Mario Monti, portato in palmo di mano quando ancora era soltanto un'idea, non è mai stato un mistero. Il quotidiano di via Solferino ha sempre parteggiato per i professori. Ma l'amore del Corsera ha superato ogni limite in una vignetta pubblicata nell'edizione di lunedì mattina. Il pretesto per l'illustrazione è un'intervista a Pietro Giarda, il ministro dei Rapporti con il Parlamento. Non ce ne voglia il signor ministro, ma sin dai primi giorni di vita del governo tecnico è stato uno dei più riconoscibili tra quelli che allora erano illustri sconosciuti: a 'incastrarlo' le grandi orecchie a sventola e i capelli scompigliati, sparati verso l'alto, un'acconciatura da scossa elettrica. Complici anche le caratteristiche fisiche, qualche tempo dopo, Giarda su Libero si guadagnò il nomignolo di "alieno": accadde quando presentando una mozione in aula, scardinando le convenzioni del lessico politico, intordusse, appunto, la "mozione Meccacci & company". Apriti cielo, gli onorevoli non nominati insorsero e Giarda divenne "l'alieno della politica", colui che parla un linguaggio da extraterrestre. Ma torniamo al Corriere della Sera e alla vignetta. Dicevamo, Corsera fin troppo innamorato dei tecnici. Ed ecco che come per magia, nell'illustrazione di pagina tre, scompaiono le orecchione a sventola di Giarda, mentre l'acconciatura diventa perfetta, da incorniciare, irreprensibile, nemmeno un capello fuori posto. Non sarà un po' troppo amore? Le vere orecchie di Pietro Giarda Guarda le fotografie nella gallery  

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