Cerca
Cerca
+

I lettori di Libero aderiscono: Battaglia sacrosanta

In migliaia hanno risposto all'idea del direttore Maurizio Belpietro; tassare non i patrimoni dei contribuenti ma quelli dei partiti

Lucia Esposito
  • a
  • a
  • a

Gli italiani sono sudditi del fisco». Un esercito di schiavi al giogo della pressione fiscale. Lo ha spiegato il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolini, che ha denunciato come in Italia imposte e balzelli costituiscano un record «purtroppo, senza eguali al mondo». E i lettori di Libero alzano la voce. Vogliono una nuova tassa. Vogliono la patrimoniale. Sono impazziti? No, perché il balzello invocato è la patrimoniale su chi non paga mai: i partiti politici e i sindacati. La proposta è stata lanciata dal direttore, Maurizio Belpietro, nell'editoriale di domenica 11 marzo: tassare non i patrimoni dei contribuenti, come vorrebbero la Cgil e la Camusso, «ma quelli assai più improduttivi se non dannosi dei partiti». Il prelievo del fisco «potrebbe essere sufficiente a finanziare un bel po' di interventi pubblici». Un'idea che ha fatto esultare il direttore di TgCom24, Mario Giordano: «Appena ho letto il titolo di Libero con l'ipotesi della patrimoniale alla casta ho dato il via a una serie di festeggiamenti», scriveva ieri sul nostro quotidiano. E la prospettiva di un prelievo forzoso sui 4,5 miliardi, tra immobili e liquidità, di cui dispongono partiti (2,5 miliardi) e sindacati (2 miliardi), ha catalizzato l'attenzione dei nostri lettori. Per inciso, il tesoretto più cospicuo è proprio di quella sinistra che tifa per la patrimoniale: «La parte del leone - sottolinea Belpietro - ovviamente la fa il Partito Democratico, che ha ereditato migliaia di immobili dal Pci». Rilanciata anche su liberoquotidiano.it, la risposta di Giordano al direttore ha mietuto migliaia di clic e raccolto pagine di accorati commenti. «Coraggio, siamo qua. Diteci dove firmare e facciamo un referendum, ma con gli occhi vigili perché la casta troverebbe il modo per raggirarlo», scriveva Graziella. Anche Sdavis si diceva «pronto a iniziare una qualsiasi battaglia». Per Cialesse «servono anche tetti veri ed obblighi di trasparenza ai politici di tutti i livelli». Graziella Saieva si univa al brindisi di Giordano. Encol1 notava: «Caro direttore, se ne sarà già accorto, questo è per lei un vero, autentico, plebiscito». E via così, con decine di commenti dello stesso tenore. Attorno all'idea di una patrimoniale sui beni della politica si coagula la rabbia della gente comune, vessata da una pioggia di balzelli iniqui. La pressione fiscale in Italia, hanno ricordato i magistrati contabili, è arrivata al 45% del Pil, e con il nuovo aumento dell'Iva previsto dal governo Monti per il prossimo autunno la pressione reale  toccherà il 54,5 per cento. In soldoni, un contribuente onesto dovrà allo Stato più della metà dei suoi redditi, e con quei soldi pagherà anche i vitalizi agli ex consiglieri regionali e agli ex parlamentari. Le persone non ne possono più. Il limite è stato superato da tempo. E' arrivata l'ora di spremere anche la politica e i sindacati. E ammesso che ce ne fosse bisogno i lettori di Libero lo hanno ripetuto, senza dubbi né ambiguità. di Andrea Tempestini

Dai blog