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Semplificazioni, sì dell'Aula Ma governo va sotto 3 volte

Fiducia alla Camera con solo 442 voti. L'esecutivo in precedenza battuto su due odg del Pdl e uno della Lega Nord

Lucia Esposito
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L'Aula della Camera ha approvato il decreto semplificazioni con 442 sì: 37 in meno rispetto alla scorsa fiducia incassata da Monti. Sono stati 52 i no. L'esecutivo prima della votazione finale ha dovuto affrontare nuove pesanti difficoltà, venendo battuto tre volte su due ordini del giorno presentati dal Pdl (due) e dalla Lega Nord. Retromarcia del Pd - Il primo odg si riferiva alla vicenda Alcoa di Portovesme: il testo, sul quale il governo aveva espresso parere contrario, è passato sostanzialmente all'unanimità a parte i sei 'no' dei deputati radicali. L'odg è stato presentato da Cicu e Testoni, due deputati sardi del Pdl, ed impegna tra l'altro il governo "a predisporre, di concerto con la regione Sardegna, un apposito piano integrato di rilancio del Polo energetico e industriale del Sulcis". Il Pd che inizialmente votava contro conformandosi alla linea del governo, a votazione aperta si è espresso a favore dell'odg del Pdl. L'odg della Lega - Poco dopo il primo voto negativo, il governo è stato battuto anche su un ordine del giorno presentato dal Carroccio, che impegna l'esecutivo a considerare la necessità di integrare le detrazioni previste per la prima casa sull'Imu con un ulteriore taglio del 50% per ciascun figlio disabile grave e non autosufficiente. Il testo, presentato da Marco Rondini, aveva raccolto il parere negativo del govwerno, ma è passato con una larghissima maggioranza: 499 sì, 5 no, 7 astenuti. Il terzo ko - Quindi è arrivato il terzo ko del governo, sempre sul decreto semplificazioni: l'aula ha approvato un odg di Giancarlo Mazzucca, del Pdl, che chiede di consentire ai giornali la vendita di quotidiani in altri punti nella stessa zona oltre l'edicola che possiede. Il ministro della Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi ha confermato il parere contrario nonostante da Pdl e Udc sia arrivata la richiesta di modificarlo. "La questione sarà affrontata nel provvedimento sulle liberalizzazioni", ha spiegato. Gianfranco Fini ha tentato di salvare l'esecutivo dalla bocciatura. "Le ricordo che è un ordine del giorno", ha detto il presidente della Camera al ministro. Dello stesso tenore l'intervento di Pier Ferdinando Casini, ma Patroni Griffi non ha cambiato idea. L'odg impegna il governo a "consentire al titolare di autorizzazione per un punto vendita esclusivo di giornali e quotidiani e dei prodotti editoriali ad essi connessi e nell'ambito dell'area di localizzazione dell'edicola stessa la vendita tramite pubblici esercizi o esercizi commerciali da lui incaricati"

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