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Fini: "Ho messo ko Silvio, ma resto il numero due"

Gianfranco alla convention di Fli: "Abbiamo chiuso il berlusconismo. Abbiamo i titoli per cambiare la politica, ma non possiamo farlo da soli"

Andrea Tempestini
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"Con umiltà ma anche con fierezza dico che abbiamo i titoli per provare a cambiare la politica. Non da soli, però, non da soli". Così Gianfranco Fini, intervenendo dal palco di Pietrasanta, dove si è tenuta la prima convention di Futuro e Libertà, ha ammesso candidamente che lui e la sua creatrura politica non hanno le carte in regola per cambiare le gerarchie dello scacchiere politico italiano. Quindi, in tema di alleanze, il presidente della Camera ha spiegato che con il Pdl "le nostre strade non si intrecceranno". Fini giudica il Pdl "stretto nella morsa di chi come Berlusconi pensava di impadronirsi di Monti" e di chi "si lamentano di essere commissariati" dando nell'insieme "l'immagine di un partito senza bussola". Curioso sentire un'affermazione del genere da parte di Fini, l'esiliato dalla politica, il grande sconfitto dai numeri e perenne assente ai tavoli che contano, come quello di giovedì sera con Monti e i leader dei principali partiti. Sul berlusconismo - Fini poi torna alla carica, ribadendo che noi "abbiamo i titoli per provare, insieme ad altri, per rinnovare la politica" perché "abbiamo denunciato l'egemonia della Lega nel Pdl, di quella Lega che si faceva beffe dei simboli della patria" e perché "abbiamo chiesto verità sulla situazione economica che "non era da Paese dei balocchi" e perché "abbiamo detto che se la legge non è uguale per tutti il potere condiziona la giustizia". Fli, ha aggiunto, "ha chiuso il berlusconimso" ed è nato come "atto d'amore verso una certa idea della politica e dell'Italia". Gianfranco allo sbaraglio, insomma, s'intesta anche il passo indietro di Silvio Berlusconi. Forza Monti - Quindi il leader futurista ribadisce l'appoggio a Monti e spiega: "Dobbiamo continuare in un'azione di sostegno voncinto per dare efficacia ai provvedimenti che il Governo ha preso. Un Governo che ha restituito concretezza dopo mesi e mesi di sbornie collettive. Al di là delle riforme - ha aggiunto - che in alcuni casi possono essere giudicate frutto di compromessi, timide, il Governo ha il merito di aver indicato una strada univoca, quella della concretezza". Poi rivolgendosi al premier: "Monti sia cosciente della sua forza, sappia che deve governare, non accetti di fermarsi davanti ai veti e vada avanti nelle riforme". Contro la Lega Nord - Quindi una stoccata al Carroccio. Secondo Fini "una Lega solo di opposizione sarà sempre più una Lega radicale che ostenta una diversità solo presunta perché, in quanto a malaffare, non è diversa da altri". In tema di immigrazione, Gianfry, ha ribadito il suo desiderio di un'Italia "più laica, con una nuova legge sulla cittadinanza, che è l'unico strumento per una vera integrazione e che sappia garantire i diritti civili delle persone senza alcuna discriminazione".  

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