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India, nuova provocazione "Marò come terroristi"

Per l'Alta Corte del Karala l'uccisione dei due pescatori indiani da parte dei due militari italiani è stato un "atto terroristico". Ma Terzi è ottimista

Lucia Esposito
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L'uccisione dei due pescatori indiani ad opera dei due militari italiani a bordo della nave Enrica Lexie in India è stato "un atto terroristico". Lo ha dichiarato il giudice CS Gopinath dell'Alta corte del Kerala, nel corso dell'audizione sulla richiesta di rilascio effettuata dai proprietari della petroliera italiana. La Corte ha specificato che "ai due pescatori è stato sparato quando erano disarmati, senza nessun preavviso". Lo si apprende dal sito web 'Zeenews.com'. Potrebbe quindi ulteriormente aggravarsi la posizione dei due militari rinchiusi nel carcere indiano. E pensare che ieri, venerdì 23 marzo, il ministro degli Esteri Giulio Terzi ostentava ottimismo. Ministro ottimista  Secondo lui  l'India avrebbe capito che «la questione marò va risolta»: un po' probabilmente per le pressioni europee, «ho avuto assicurazioni dalla Ashton che sta svolgendo un'azione continua e questo è molto importante»; un po' perché passate le elezioni è finita l'occasione di ricatto emotivo; un po' perché gli stessi indiani probabilmente si sentono in imbarazzo per il rapimento nell'Orissa, dove è iniziato il secondo round di negoziati. Si è saputo pure che tre giornalisti indiani si sarebbero inoltrati nella foresta di Daringibadi, e ciò potrebbe essere collegato a un imminente rilascio.  

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