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Gheddafi, il sequestro d'oro: un miliardo di euro alla GdF

La Guardia di finanza mette le mani sul tesoro in quote azionarie della famiglia del Raìs: titoli di Unicredit, Eni e Juve

Matteo Legnani
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La Guardia di finanza ha posto sotto sequestro il tesoro della famiglia Gheddafi in Italia. Si tratta di un miliardo e cento milioni di euro riconducibili all'ex rais libico Muammar Gheddafi, al figlio Saif Al Islam e all'ex capo dei servizi segreti Abdallah Al Senussi. Quote azionarie possedute dagli ex padroni della Libia in Unicredit, Finmeccanica, Fiat e Juventus. ma anche beni mobili e immobili. In particolare, la famiglia deteneva l'1,25% delle quote di Unicredit, pari a 611 milioni di euro; il 2% di Finmeccanica che vale 40 milioni; lo 0,33% di Fiat Spa e Fiat Industrial per 19 e 34 milioni risopettivamente; e l'1,5% delle quote della Juventus per 16 milioni. Sotto sequestro sono finiti anche 150 ettari di bosco a Pantelleria, due immobili a Roma e due motociclette, una Yamaha e una Harley Davidson, che uno dei figli del raìs aveva lasciato a Perugia. Diversi anche i conti correnti posti sotto sequestro: il deposito più consistente, 650mila euro in titoli, è quello presso la filiale di Roma della Ubae Bank, una joint venture italo-libica I provvedimenti sono stati eseguiti dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma  sulla scorta dei decreti emessi dalla Corte d'Appello capitolina nel contesto di una rogatoria internazionale emanata dal Tribunale Penale Internazionale de L'Aja nell'ambito del procedimento per crimini contro l'umanità nei confronti di Gheddafi, del figlio Saif Al Islam e del capo dei servizi segreti Abdullah Al Senussi. La rogatoria ha il fine di cautelare il patrimonio degli imputati, che dovrà garantire forme di risarcimento per le vittime del regime di Gheddafi.

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