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India rinvia decisione su marò e ri-blocca l'Enrica Lexie

Corte del Kerala posticipa decisione sul ricorso in cui si sostiene che sia italiana la giurisdizione: stoppata partenza nave

Nicoletta Orlandi Posti
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Nuova fumata nera sulla vicenda dei marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, in stato di fermo in India con l'accusa di aver ucciso due pescatori indiani. L'Alta Corte del Kerala ha rinviato a lunedì la decisione sul ricorso italiano in cui si sostiene che la giurisdizione debba essere italiana, in quanto la petroliera Enrica Lexie su cui erano imbarcati i due si trovava in acque internazionali. Di Paola a New Delhi - Oggi il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, ha incontrato a New Delhi il collega indiano, A K Antony; un incontro che è stato anche un segnale per le autorità indiane dell'attenzione che l'Italia vuole riservare al caso. Il ministro ha ribadito la richiesta di trasferire i due militari in una struttura più idonea garantendo loro cibo italiano, attrezzature per l'esercizio fisico e assistenza spirituale. Intanto è nuovamente in partenza per l'India il sottosegretario agli Esteri Staffan de Mistura, che ha già trascorso in loco tre settimane dal 22 febbraio al 14 marzo. De Mistura arriverà a New Delhi domenica, prima di ritrasferirsi nel Kerala.  Nei giorni scorsi, il sottosegretario gli Esteri aveva detto che le autorità italiane sono pronte ad andare "il più in alto possibile" per riportare a casa i due militari detenuti in India. "Non molleremo mai i nostri marò", aveva detto De Mistura, sostenendo che se l'Alta corte del Kerala dovesse esprimersi contro la giurisdizione indiana, l'Italia è pronta a "impugnare" la decisione e "portarla anche alla Suprema Corte". Ribloccata la nave - Dopo il via libera alla partenza dato ieri, l'Alta Corte del Kerala ha bloccato fino a lunedì il rilascio della petroliera Enrica Lexie, sulla base di un ricorso presentato dai familiari dei due pescatori uccisi e per la cui morte sono in stato di fermo i marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre.   I magistrati si sono dichiarati "non soddisfatti" delle condizioni poste ieri per la partenza della nave, tra cui il pagamento di un deposito cauzionale di 440mila euro, e hanno deciso di riesaminare il caso il prossimo lunedì.

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