Cerca
Cerca
+

Santoro scaricato dagli operai: "Tu non ci capirai mai"

Il teletribuno non riesce a fermare gli operai che insultano Bindi e De Magistris e finisce a male parole

Lucia Esposito
  • a
  • a
  • a

«Merde». Massimiliano ha 45 anni, due figli e un mutuo. Lavora in Fincantieri e il mese prossimo deve pagare per i suoi bambini «la mensa» e il dentista («anche se ormai è diventato un optional»). Urla, è incazzato. Ma non sa che ha appena fatto incazzare anche di più Michele Santoro. Quel «merde» tuonato dalla piazza di Sestri Ponente, dove  Miche' ha spedito il fido scudiero Sandro Ruotolo a cadenzare le lagnanze operaie sui tempi della diretta tv, riecheggia senza preavviso nello studio di Servizio pubblico. Dove però  non c'è nessuno di centrodestra da impallinare - caso in cui ben vengano gli epiteti - bensì siedono la presidente del Pd Rosy Bindi e il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, uomo immagine dell'Idv. È fuoco amico in piena regola. Massimiliano l'operaio, che se ne sbatte della linea editoriale di Santoro, tira dritto,  sventola la busta paga e ruggisce con l'accento ligure: «Prendo 810 euro. Siete delle merde, siete degli assassini. Ci state uccidendo». Alle sue spalle esplode il boato dei compagni in mezzo ai quali c'è pure il segretario Cgil-Fiom Maurizio Landini, che si guarda bene dal moderarli. A Ruotolo tremano i baffi. Il cassintegrato si sgola: «Io c'ho il problema di mangiare, assassini!». Interviene Santoro, visibilmente infastidito dallo sfogo fuori programma: «Manteniamo un tono di discussione seria». Ossia: a chi dovete dare dell'escremento lo decido io. Mensa dei bambini Ah, non è una discussione seria pagare la mensa ai bambini? «Buf-fo-ne, buf-fo-ne, Buf-fo-ne»: gli operai Fincantieri adesso puntano dritti sul conduttore (minuto 2:00:45 della trasmissione, l'evento  è di portata storica: salvatevi lo spezzone per i posteri) con cori da stadio.  Santoro - colpo da maestro per ridurre al silenzio gli operai - dà la parola a Landini e sembra finita lì. Invece no. Il teletribuno non ci sta a farsi sfuggire di mano la piazza così, come un novellino, lui che è abituato a governarla che manco un direttore d'orchestra, e rilancia: «Siccome da lì arrivano voci che non abbiamo ben capito...». L'allusione è benzina sul fuoco: «Non potete non aver capito». Stavolta è un altro operaio, sulla cinquantina e con la felpa della Fiom: «Non possiamo sentirci dire adesso dalla vicepresidente della Camera, che la riforma delle pensioni l'ha votata: “Ah, scusate”». E in effetti la Bindi, qualche minuto prima, aveva espresso il seguente concetto: non mi piace la riforma delle pensioni. Franco Bechis, vicedirettore di Libero presente in studio, le aveva fatto notare di averla votata anche lei, la suddetta riforma. «Ne avrei fatto volentieri a meno - si giustifica la presidentessa piddina - se non ci fosse stato un governo che ci portava nel baratro». Rivolta operaia Berlusconi non c'è più, ma a quanto pare alla sinistra torna ancora utilissimo per sfangarla in situazioni del genere. Torniamo all'operaio di Sestri: «Qua io vado in pensione a 67 anni!». Santoro: «Eh». Operaio: «Ho la cassa integrazione di un anno e rischio il licenziamento, c'ho due figli e il mutuo». Si sono accorti che la loro rabbia stasera non torna utile alla scaletta, ma  a passare da comparse non ci stanno e mollano uno sganassone al conduttore: «Non avete capito, Santoro. Non avete capito questa piazza e non la potrete mai capire!». Mai.  È una bordata, come dire a Travaglio che aizzare le folle contro Silvio non è il suo mestiere. Apriti cielo, Santoro adesso sbraita lui (fra parentesi la traduzione simultanea): «Non vi potete capire solo fra di voi» (Non mi interessa cosa volete dire); «Noi vi abbiamo capito e siamo assieme a voi, se non capite questo siete perdenti» (E mo' basta o  Ruotolo non lo vedete più manco in fotografia); «Imparate a capire quelli che vi capiscono, prima di tutto» (Imparate a capire quando voglio che protestiate e quando no). In studio, dove probabilmente gli universitari mantenuti da papà sovrastano nel numero i cassintegrati con prole, parte un applausone per il conduttore. Buonanotte e alla prossima puntata. Forse, perché qualcuno che deve pagare la mensa ai figli potrebbe decidere che, per quel che vale chiedere asilo in onda da Santoro, tanto vale vendersi la televisione. san

Dai blog