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L'ultima offesa di Celentano "Commercianti? Meschini"

La lettera del Molleggiato: Milano, è un errore criticare l'Area C. La risposta dei negozianti: Adriano, sei ridicolo

Andrea Tempestini
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Sono passati quasi quattro decenni da quando Celentano e il cognato Gino Santercole si prendevano secchiate d'acqua dai residenti di via Gluck per le loro strimpellate notturne. Qualche anziano se li ricorda bene. Da allora ne ha fatto di strada e di successo. Ma le sue ultime esternazioni rilasciate al Corriere della Sera su Pisapia, sulle auto e sulla fame di profitti dei commercianti, lasciano di stucco. «Vorrei dire a quei commercianti che si sono lamentati contro la geniale idea di aver creato l'Area C, che non si va da nessuna parte se si continua a pensare meschinamente solo ai propri affari. Di certo questi sono degli stranieri dai quali non sprizza nulla di quella generosità che è tipica dei veri milanesi. Quei milanesi dall'animo giocoso, figli di Leonardo, addestrati a giocare con la bellezza dell'arte e della cultura». E ancora: «Perché per me il cambiamento consiste nell'abbattere le brutture di Milano operate dagli spietati killer palazzinari. Per cui nessun ripensamento su Pisapia, continuo quindi a confidare in lui e nel valido Stefano Boeri. Li considero due pilastri importanti per il vero cambiamento di una città che era una delle più belle d'Europa e che, purtroppo, è stata orrendamente sfregiata». Basta andare a leggere i commenti sul sito del Corriere per trovare l'ampio dissenso che Celentano, evidentemente, non si immaginava. «Ma lei non pensa proprio mai ai suoi affari? Ah, è vero, lei devolve in beneficenza i lauti compensi della Rai. Quelli che paghiamo noi, con il canone. E poi, non potrebbe smetterla di fare il predicatore? Corrono tempi grami, per la categoria». E ancora «Non avevi promesso di devolvere parte del tuo compenso? Fanfarone!!».  Per i commercianti, accusati da Celentano di pensare solo ai loro affari, interviene Simonpaolo Buongiardino vicepresidente di Confcommercio Milano: «Affermazione lenta non rock, per il resto i commercianti hanno i loro problemi come tutti gli altri italiani. Area C ha aggravato la situazione economica basta capirlo. Accusarci è ridicolo, abbiamo fatto grande Milano: la Galleria, la Fiera l'abbiamo realizzata noi commercianti. Celentano non sa quello che dice». Sulla città «brutta per il cemento», evita invece di intervenire Claudio De Albertis presidente di Assimpredil e neopresidente della Triennale. Non si tira indietro, al contrario, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni che sulla polemica innescata dal Molleggiato interviene su Twitter: «Doppia morale per Celentano. Milano è sempre brutta per lui: ieri era colpa della Moratti, oggi non è colpa di Pisapia. Ma a chi pensa di raccontarla?». di Marzio Brusini

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