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Indagato per Sanitopoli: Vendola, basta prediche

Governatore indagato per concorso in abuso d'ufficio: avrebbe favorito la nomina di un primario. La difesa: "Volevo che vincesse il migliore"

Andrea Tempestini
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Il presidente della regione Puglia, Nichi Vendola, ha ricevuto un avviso di conclusione indagini di un'inchiesta sul concorso per primario di chirurgia toracica  all'ospedale San Paolo di Bari: al governatore si addebita di aver favorito la nomina del professore Sardelli con la contestazione di concorso in abuso d'ufficio. Una nuova tegola per la sinistra, che dopo lo scandalo della Margherita e di Lusi dovrà fare i conti con l'inchiesta che si è abbattuta su Nichi. A rendere nota l'indagine è stato, nel corso di una conferenza stampa, lo stesso Vendola. "Questa mattina - ha spiegato - ho ricevuto dalle mani di alcuni finanzieri l'avviso di conclusione delle indagini su un filone d'inchiesta che riguarda il concorso per primario di chirurgia toracica nell'ospedale S. Paolo di Bari che è stato vinto dal professore Paolo Sardelli e mi si addebita di aver favorito la sua nomina. Questa accusa - ha precisato il leader di Sinistra e Libertà - nasce soltanto dalle dichiarazioni di Lea Cosentino (ex-direttore generale della Asl di Bari e coinvolta in altre inchieste sulla sanità in Puglia, ndr) che asserisce che all'origine di questa mia interferenza ci sarebbe la mia amicizia con Sardelli elemento già da questi smentito mesi fa". Vendola: "Rancore contro di me" - Vendola ha detto poi che si sente "assolutamente sereno, come sempre in passato, perché ogni mia azione è stata sempre improntata a garantire la trasparenza". Il presidente della regione Puglia lo ha scritto su Facebook, dove ha aggiunto: "A questo concorso, come a tutti i concorsi, mi sono interessato nella misura di chiedere che fossero concorsi veri, che avessero una platea credibile di partecipanti e che potesse vincere il migliore". Quindi punta il dito contro la Sorrentino, che "mi accusa sulla base di sue dichiarazioni rese tre mesi fa, non suffragate da nessun altra prova, nessun altra documentazione. Mi accusa una persona che è animata da forte risentimento nei miei confronti, avendola io licenziata al momento del suo coinvolgimento nelle inchieste sulla malasanità. La dottoressa Cosentino - ha chiosato - è comprensibilmente animata da rancore nei miei confronti, tanto animata da rancore che ha fatto causa recentemenet alla Regione chiedendo un risarcimento di tre milioni di euro". Gasparri tagliente: "Complimenti" - Ironico il commento del presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, che dopo aver appreso della conclusione dell'indagine nei confronti del leader di Sinistra e Libertà ha dichiarato: "Sono esterrefatto per la rapidità con la quale la Procura di Bari ha indagato il presidente Vendola, tanto più che le vicende della sanità pugliese sono note da anni. Complimenti". Cosentino: "Subiì delle pressioni" - Le accuse della Cosentino sono raccolte in sette pagine. La donna ha parlato con i magistrati lo scorso dicembre per raccontare le pressioni subite, una delle quali relativa alla "nomina di primario per la unità operativa di chirurgia toracica del presidio ospedaliero San Paolo. Nel 2008 - spiega la Cosentino - era andato in pensione il professor Carpagnano molto bravo e infatti quel presidio andava molto bene. Bandimmo il concorso e Vendola mi chiese di procedere velocemente e sponsorizzò la nomina del dottor Sardelli del Policlinico di Foggia, suo amico e secondo lui molto bravo; espletai il concorso ma il dottor Sardelli non presentò la domanda confidando di poter essere collocato presso il Di Venere in una istituenda unità complessa. Quando Sardelli appurò tramite Francesco Manna, capo gabinetto di Vendola, che l'istituzione non si sarebbe realizzata, Vendola mi chiese insistentemente di riaprire il concorso per consentire al dottor Sardelli di parteciparvi. Io, a fronte di tali richieste e nonostante fosse stata già composta la commissione che non si era ancora riunita, riaprii i termini del concorso, anche se non ero d'accordo, con la scusa di consentire il massimo accesso a tutte le professionalità. Era chiaramente una forzatura ma Vendola mi disse di farlo perché mi avrebbe tutelata. Vinse il dottor Sardelli poiché in effetti era il più titolato. Sardelli poi mi impose attraverso Vendola di fare una ristrutturazione del reparto e di dotare il reparto delle attrezzature idonee per la funzionalità dello stesso".

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