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Il viaggiatore ricercato, moda primavera-estate 2020

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Davide Locano
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La moda va presa con leggerezza. E mai troppo sul serio. Dalle sfilate di questi giorni (chiuse ieri) a Milano, dedicate alla primvera-estate 2020, emerge un uomo disinvolto, e mai ingessato, che ama viaggiare e mescola tutto il suo guardaroba con spontaneità ed eleganza. Così è anche da Giorgio Armani che ha presentato la sua collezione a Palazzo Orsini, tra le più prestigiose dimore nobiliari del Settecento della città meneghina, sede dell' alta moda della maison. «Giorgio Armani è il lusso e in questo abbiamo concorrenti non sempre all' altezza», dice con orgoglio lo stilista. Le sue creazioni sono sempre in equilibrio, mai sopra le righe. Ma questa volta pur nel rigore «ho voluto osare», dice, «con un uomo «coraggioso e molto sexy» che non ha paura di andare in giro con il gilet portato sulla pelle nuda e con i pantaloni morbidi come se fossero una taglia in più. È un uomo audace dall' eleganza innata, «tutt' altro che noioso». Lo si percepisce fin dalla prima uscita: abito color caffè (tinta già anticipata, a sopresa, da Armani nella sua collezione crociera) con il gilet e la camicia azzurra. Nuove fantasie geometriche troneggiano su giacche in jacquard di seta con collo alla coreana portate insieme ai pantaloni fluidi, spesso fermati alla caviglia da un polsino come quello delle camicie. Non mancano i completi in tessuti cangianti o stropicciati, con camicia e gilet, alternati ad alcune delle proposte donna presentate a Tokyo. E dire che Armani non era tanto convinto di voler cambiare la location. Ma il lungo applauso degli oltre 300 ospiti, che si sono alzati in piedi alla fine della sfilata, dimostra che ha fatto la scelta giusta. Ottima. COME IN UN FILM Anche Fendi ha cambiato location. Come in un film di Luca Guadagnino ha sfilato nei giardini di villa Reale. Ed è proprio il regista di "Chiamami col tuo nome" a firmare non solo la direzione artistica della passerella, ma anche le stampe di stagione, ispirate al rapporto tra l' uomo e la natura. «È stato Luca a farmi scoprire questo posto, un set diverso, che lui ha visto con un occhio cinematografico - racconta Silvia Venturini Fendi - per presentare una collezione ispirata al mondo botanico, al giardinaggio, ma anche ai viaggiatori come Bruce Chatwin e lo stesso Sakamoto». Il messaggio è chiaro, come spiega la stilista romana: «È un ritorno alle cose semplici come curare il giardino, piccole cose che ci fanno tornare a sporcarci le mani con la terra, a farci sentire il contatto con la vita reale, visto che passiamo la metà del tempo in un mondo virtuale». Tutto è in sintonia: la scelta del parco, le sedute di vimini, il cestino intrecciato per la colazione, e i giardinieri-modelli. Che indossano tute verdi, accompagnate da ceste per contenere gli attrezzi; hanno pantaloni con tasconi staccabili, bermuda floreali, sandali pitonati, stivaloni in tela e gomma (Moonstar), camicie in garza e cappelli di paglia, calzoni impermeabili con motivi ikebana portati sui pantaloni formali con lo spacco sul fondo, cerate ricamate e camicioni pixelati. Le fantasie botaniche sono stampate su camicie e coperte da picnic. Un senso di leggerezza che torna nelle polo e nelle giacche con aperture laterali, così come nella maglieria intrecciata. Per una giornata all' aria aperta accessori in tema: borse di paglia, cestini e innaffiatoi. È sempre un viaggio nella natura pure quello di Kean Etro, ma attraverso il deserto. Un peregrinare pieno di emozioni e ricordi, che sembra perdere qualsiasi connotazione locale, per diventare l' emblema del luogo più adatto dove perdesi e riscoprire una nuova versione della realtà. Fedele alla sua visione assolutamente personale Etro celebra lo spirito avventuroso del brand con un' eleganza eclettica. E ne ritrova l' essenza più autentica, quella degli hippy anni Settanta colti e un po' intellettuali, dalle silhouette rilassate, a tratti generose, che indossano i pantaloni a zampa morbidi, mai aderenti, e le camicie ampie, le giacche decostruite, gli spolverini svolazzanti. E alla fine sfila una capsula unisex, sempre firmata Etro - felpe con cappuccio, camicie, t-shirt e bomber luccicanti - dedicata a Star Wars, dal primo luglio sarà in vendita nelle boutique. MISSONI La natura si respira anche da Missoni che ha ripescato dall' archivio una stampa nella quale i campesinos sono al lavoro per il raccolto. La griffe di Angela questa volta ha spinto al massimo la ricerca, riuscendo a rivestire con una maglia invisibile, tipo collant, il classico trench. Che a tratti è foderato di seta acquerellata a mano: "pennellata" come la collezione con gessati di maglia. Mentre il Dna del brand da John Richmond lo ritroviamo forte tra pelle, tatuaggi, borchie e giacche da motociclista. Serpenti come filo conduttore all' interno di una collezione che si ispira agli anni '80 londinesi raccontati attraverso stampe, tessuti jacquard e ricami. Ai giganti del rock invece è dedicata la sfilata di Philippe Plein. Rocco Iannone per Pal Zileri racconta una storia di mascolinità che si evolve accogliendo gentilezza, sprezzatura, frivolezza. Un percorso stilistico fatto di abiti veri (per uomini veri) dai volumi importanti e dalle spalle decise che rimandano agli anni Ottanta. Con i bermuda giganti, le giacche senza maniche, i blazer guerrieri, le camicie e i costumi stampati. Ha debuttato a Milano l' americano Brett Johnson che si rivolge con le le sue collezioni Made in Italy ad un uomo cosmopolita, raffinato e consapevole, alla ricerca dell' eleganza understatement dal design senza tempo. Ha presentato invece una collezione per giovani donne contemporanee, sensuali e spiritose Be Blumarine. Un look chic, moderno e spensierato. Rosa acceso, verde menta, giallo zabaione e turchese, accoppiati con toni neutri; e i maxi pois effetto circus danno un tocco iper divertente agli abitoni, alle mini gonne e ai top asimmetrici ingentiliti da ruche. di Daniela Mastromattei

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