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Toscana: da Fse 659 mln dal 2007 al 2013 e altri 733 fino al 2020

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Firenze, 20 nov. (Labitalia) - Più di 659 milioni di euro per il ciclo 2007-2013 oramai in dirittura di arrivo, risorse impegnate per il 98 per cento, ed altri 733 milioni a disposizione fino al 2020. Per la Toscana il Fondo sociale europeo è da sempre una partita importante. Se ne parla stamani al Teatro Verdi di Firenze, facendo un bilancio degli ultimi anni per programmare il futuro dei prossimi, con i protagonisti e chi ne ha usufruito, un ponte tra passato e presente. I lavori sono stati aperti dall'assessore alla Formazione e istruzione, Cristina Grieco. Il fondo è nato nel 1957 assieme alla Cee, la Comunità economica europea, ed è uno dei fondi strutturali che pesano un terzo del bilancio dell'Unione europea e che assieme al Fesr (il fondo di sviluppo regionale destinato alle imprese) e i fondi per l'agricoltura e la pesca complessivamente sono valsi e valgono per la Toscana circa tre miliardi miliardi in sette anni. Il Fse è il principale strumento finanziario con cui la Ue investe sulla sua risorsa più preziosa, le persone. Lo fa qualificandole, aiutando chi ha perso il lavoro a ritrovarlo attraverso incentivi o rafforzando le proprie capacità e competenze per affrontare meglio i cambiamenti del mercato. Lo fa anche offrendo servizi per l'infanzia in modo da conciliare famiglia e tempi di lavoro o sostenendo la mobilità geografica. Con il Por Fse appunto, che è la declinazione toscana del fondo. La Toscana è stata tra le pochissime Regioni che sono riuscite ad inviare i propri programmi alla Commissione Ue a pochi giorni dall'approvazione dell'accordo di partenariato, che c'è stato ad ottobre del 2014. La Toscana, affinché non ci fosse alcuna interruzione nelle misure erogate, è stata anche la prima regione italiana ad anticipare con 82 milioni di proprie risorse l'arrivo effettivo dei fondi. In questo modo sono subito stati messi in campo interventi innovativi come il coworking, ovvero il sostegno a chi si vuol mettere in proprio affittando una postazioni di lavoro condivisa, e incentivi per soggetti svantaggiati, sono stati rafforzati i percorsi universitari in collegamento con il mondo del lavoro ed è stato garantito il finanziamento dei tirocini curriculari. Sono 733 i milioni a disposizione fino al 2020: il 35% è stato riservato ai giovani, ovvero più di 255 milioni, in continuità con l'esperienza del progetto 'Giovanisì' e completando il programma 'Garanzia Giovani'. Altri 145 milioni (circa il 20%) è destinato a interventi di inclusione, promozione delle pari opportunità e coesione sociale, politiche attive e non solo assistenziali. Il 5%, 36 milioni, sono mirati a favorire la permanenza al lavoro e la ricollocazione dei lavoratori coinvolti in situazioni di crisi ma anche per la formazione di imprenditori e liberi professionisti in modo da sostenere e 'attrezzare' le piccole e medie imprese. Il programma fino al 2020 prevede interventi anche per rafforzare il sistema dell'istruzione e formazione, favorendo il dialogo con il mondo del lavoro e prevenendo, in qualche modo, la dispersione scolastica. Le risorse per far questo ammontano a 168 milioni, pari al 23%. Se la Toscana ha saputo reagire meglio di altre alla recessione innescata dalla crisi del 2007, lo si deve anche al mirato utilizzo delle risorse dei fondi strutturali. Al 30 ottobre, a fronte di una dotazione di 659 milioni, il Por toscano legato al ciclo Fse 2007-2013 registrava impegni di spesa per 646 milioni (98%) e pagamenti per 611 (92,7%): 64 mila progetti approvati e 56 mila conclusi, 287 mila beneficiari dei primi e più di 274 nei secondi, il 34 per cento giovani. Gli interventi più significativi hanno riguardato tirocini e formazione (anche attraverso il web), incentivi per l'occupazione, servizi di orientamento e consulenza e servizi per l'infanzia. In Toscana i tirocini non curriculari sono da alcuni anni retribuiti per legge. La Regione, nell'ambito del Progetto Giovanisì, dà la possibilità di richiedere un cofinanziamento di 300 euro al mese (dei 500 obbligatori) per i giovani tra i 18 e i 30 anni. L'avviso è sospeso dal 1° novembre 2015, ma sarà riaperto nel 2016. Sono oltre 31 mila i tirocini attivati tra il 2011 e il 2015: 13 mila sono stati pagati con il Fse 2007-2013, altri (dal 2014) con il Por Fse 2014-2020 ed altri ancora con risorse regionali. Sul fronte della formazione on line, in oltre 117 mila hanno usufruito negli ultimi due anni dei quasi duemila corsi disponibili sulla piattaforma regionale Trio, che registra più di 424 mila iscritti. La Regione, grazie all'Fse 2007-2013, ha anche finanziato con 66 milioni incentivi alle imprese che hanno consentito di assumere o stabilizzare più di 13 mila lavoratori, donne con più di 30 anni, lavoratori in mobilità e licenziati, giovani laureati e dottorandi, soggetti svantaggiati o lavoratori prossimi alla pensione. Sessantaquattromila lavoratori atipici o in cassa integrazione in deroga hanno beneficiato di servizi di orientamento e consulenza, mentre 4 milioni sono state le prese in carico da parte dei sessanta sportelli provinciali dei centri per l'impiego, in diversi casi con lavoratori che vi si sono rivolti più volte. Importante è stato l'impegno anche per i servizi all'infanzia: 8.150 famiglie hanno potuto usufruire, dal 2007 al 2013, di servizi mirati e buoni per i nidi in grado di alleggerire e conciliare meglio i tempi di casa con quelli del lavoro, aiutando anche l'occupazione femminile.

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