Pizze in faccia
Non ho nessuna pietà per quei poveracci che vorrebbero escludere le catene McDonald dagli sponsor dell'Expo, oppure per chi, come le associazioni di pizzaioli o come il redivivo ex verde Alfonso Pecorario Scanio, vorrebbero che fosse cancellato lo spot in cui si vede un bambino che preferisce un "Happy Meal" (un menù con pupazzetto) appunto a una pizza. La vicenda non mi solleva neppure considerazioni ovvie sul libero mercato: mi fa solo venire in mente quanto siamo cialtroni nel nostro individualismo e nella nostra incapacità storica di valorizzare quello che abbiamo. Non fate finta di non saperlo, amici pizzaioli: due pizze su tre, in Italia, sono fatte con farina e pomodoro e mozzarella e olio non italiani; la presunta mozzarella è fatta con cagliate dell'est Europa, il pomodoro è cinese o americano, l'olio tunisino o spagnolo, la farina è francese o tedesca o ucraina.Se non ci credete, chiedete alla Coldiretti: poi riparlerete della superiorità della pizza italiana che poi è infornata quasi sempre da extracomunitari. Di passaggio: la maggioranza degli americani e dei cinesi ignora che la pizza sia italiana, il maggior fornitore di "mozzarelle" è neozelandese, i cinesi pensano che la pizza sia americana perché sono americane le pizzerie che hanno aperto. E di fronte a questo, ora che c'è l'Expo proprio sul cibo, e che l'Expo è proprio in Italia, ecco: noi vorremmo vietare lo spot del panino, noi vorremmo respingere i soldi di chi ha fatto quello che noi non sappiamo. Nessuna pietà. Filippo Facci