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Vittorio Feltri bacchetta Bruno Vespa: "Attilio Fontana circondato da sudisti"

Cristina Agostini
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Mercoledì sera Porta a Porta ha organizzato un dibattito sulla autonomia richiesta, tramite referendum, da Lombardia, Veneto ed Emilia. Vespa è un maestro nel campo dei confronti televisivi e non abbiamo nulla da rimproverargli. Ma la discussione che si è sviluppata nello studio era sbilanciata. Gli ospiti, quasi tutti meridionali, si sono scatenati contro Attilio Fontana, eccellente governatore milanese, accusandolo di voler fregare il Sud, togliendogli del denaro. Una scemenza. L' autonomia significa gestire i denari delle tasse riscosse in regione nel modo migliore, visto che Roma è specializzata negli sprechi come si evince dalla osservazione della realtà capitolina nonché quella del Sud, dove lo spreco è all' ordine del giorno. Leggi anche: "Incomprensibile ma...". Feltri, la bomba sull'assessore del Pd che si è fatta suora di clausura Al contraddittorio partecipavano il bravo direttore del Messaggero, Cusenza, siciliano, il bravissimo vicedirettore del Corriere della Sera, Polito, campano, il siculo Musumeci, il governatore della Campania, De Luca. Una filza di terroni (con rispetto parlando) contro il povero Zurlo e contro Fontana, il più bravo della compagnia. Ovvio che i sudisti abbiano avuto buon gioco nel far valere le proprie ragioni, anzi i torti, nella disputa nonostante gli sforzi di Vespa di tenere un certo equilibrio. In sostanza, mentre Fontana spiegava con dovizia di particolari che la Lombardia con i propri fondi riesce a garantire una amministrazione efficiente, fornendo servizi di prima qualità alla popolazione, quindi ha il diritto di essere autonoma, i suoi interlocutori viceversa manifestavano il terrore che il Mezzogiorno, a causa della suddetta autonomia, perda la tetta da succhiare per sopravvivere e vada incontro a una sorta di secessione di fatto che la priverebbe di soldi prelevati dal Nord. L'Unità di Italia in realtà non è il problema. Nessuno la insidia. Qui si tratta di riconoscere al Settentrione il diritto di utilizzare le proprie risorse allo scopo di migliorare l' esistenza dei cittadini, lasciando al Meridione l' onere di gestirsi senza buttare al vento capitali attualmente gettati nella spazzatura dalle mafie. Se il Sud è incapace di darsi un assetto più efficiente non è colpa del Nord al quale non bisogna poi chiedere di pareggiare i conti. Ciascuna regione provveda a se stessa e non pretenda di essere assistita dalla Lombardia, dal Veneto e dall' Emilia. L'Italia è un Paese unitario, lo sappiamo, e deve intervenire dalle Alpi alla Sicilia onde garantire a chiunque il minimo vitale. Ma non di più. Le zone più povere non possono esigere di diventare ricche con le nostre palanche. Fontana ha la testa sulle spalle, i suoi oppositori cercano solo di sfruttare all' infinito le ricchezze altrui. di Vittorio Feltri

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