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Vittorio Feltri, informazioni privilegiate: perché Matteo Salvini non scarica Luigi Di Maio

Cristina Agostini
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La Lega nei sondaggi è cresciuta ulteriormente, sfiorando anzi superando il 38 per cento, un primato dai tempi della Democrazia cristiana. Un successo di queste proporzioni non lo raggiunse nemmeno Berlusconi nei tempi migliori. Ciononostante molta gente si domanda perché Salvini non spinga per lo scioglimento delle Camere allo scopo di promuovere elezioni anticipate e fare fuori il Movimento 5 Stelle. La risposta è semplice. Tutti i partiti, eccetto Fratelli d'Italia, insultano a sangue e quotidianamente Alberto da Giussano e così lo aiutano a consolidarsi. L'abbondanza di improperi e la mancanza di argomenti validi per contestare la linea del ministro degli Interni creano una sorta di corto circuito politico a tutto vantaggio di Matteo, il quale, pur restando fedele ai propri pronunciamenti classici, cioè fermo, subisce una spinta irresistibile verso l' alto. Egli sarebbe cretino a non sfruttare la stoltezza dei propri avversari incapaci, a differenza di lui, di mettersi in contatto con il sentire popolare che poi è la fucina del consenso. Finché Salvini, nella presente situazione di stallo delle attività governative, trarrà benefici sul piano della raccolta di suffragi, non muoverà un dito per modificarla e superarla. D'altronde si sa: mai abbandonare la strada vecchia per la nuova disseminata di sorprese, spesso negative. Leggi anche: Putin, in privato la domanda decisiva a Berlusconi. Nel mirino c'è Salvini: il dubbio dello zar sul leghista Coloro, numerosi, che insistono a spingere il vicepremier alla rottura con Di Maio non hanno capito niente della sua elementare strategia attendista foriera, fin qui, di risultati eccezionali. In poco più di un anno di collaborazione coi grillini, che non soffrono di alcun complesso di inferiorità nei confronti di Matteo, ma sono di fatto inferiori, la Lega ha più che raddoppiato i voti probabili e non le conviene sfasciare il giocattolo. Lo farà eventualmente qualora il Carroccio accennasse ad andare in retromarcia. Poiché sinora ciò non è accaduto, ovvio che Salvini se ne guardi dal compiere sterzate pericolose. Per altro i dati economici e finanziari si stanno dimostrando meno drammatici del previsto, l' Europa si è placata nei confronti dell' Italia, non parla più di sanzioni da infliggerle, l' occupazione galoppa, i risparmi privati sono superiori a quelli delle altre nazioni Ue, l' esportazione viaggia alla velocità della luce. Non esiste pertanto un motivo urgente per spaccare un esecutivo che, con tutti i suoi difetti, è migliore dei precedenti. di Vittorio Feltri

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