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L'autore di Gomorrademolito dal Fatto quotidiano:in tv è macchietta di se stesso

Il giornale di Padellaro e Travaglio: a "Che tempo che fa" si sta normalizzando, i suoi ascolti sono in lento ma costante declino

Matteo Legnani
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E' capitato l'inatteso, se non l'incredibile: Il Fatto quotidiano parla male di Roberto Saviano. Di più: lo demolisce, almeno nella sua versione televisiva di "monologhista" a "Che tempo che fa" di Fabio Fazio. "Quando l'autore di Gomorra atterrò sui teleschermi due anni fa con il comitato di accoglienza presieduto da Fabio Fazio, si gridò al miracolo, all'inizio di una nuova era catodica dove grandi ascolti e grande impegno, i fini più nobili e i mezzi più umili potevano finalmente darsi la mano" scrive il giornale di Padellaro e Travaglio. Che poi attacca: "Ogni lunedì sera lo vediamo su Raitre a Che tempo che fa, dove interpreta il monologo conclusivo, e dove i suoi ascolti sono in lento ma costante declino. il nostro eroe si sta avviando a una normalità che, se si addice ai comuni mortali, non si addice affatto agli extraterrestri. Come spiegarsi questa normalizzazione? Prima di tutto, creare un evento alla settimana è epistemologicamente impossibile, come è impensabile un alieno a orario continuato, che timbri il cartellino. In secondo luogo, il contesto non aiuta. La versione del lunedì di Che tempo che fa ha qualcosa di compunto, di grave, di cupo; quando poi Saviano si prepara a officiare, lo stesso Fazio è sempre più simile a un chierichetto. Al più inedito ricatto della forma, segue poi il tradizionale ricatto del contenuto. È vero che i monologhi di Saviano, si parli di camorra, di crisi, di giovani disoccupati o di morti ammazzati (come lunedì scorso), non mancano mai di intensità; ma vivono di una una tecnica ormai sperimentata. Insomma, a Che tempo che fa Saviano, più che essere se stesso, lo fa".

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