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Forza Italia, il vaffa di Verdini a Fitto: "Ma dove volete arrivare?"

Nicoletta Orlandi Posti
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Silvio Berlusconi sta evitando di parlare con Raffaele Fitto, il "capo della rivolta dentro Forza Italia". Ha preferito farlo chiamare da Denis Verdini per cercare di capire dove lui e i dissidenti vogliano andare a parare. "Stiamo cercando un posto dove vederci per distribuire tra noi il carico delle centinaia di emendamenti alla riforma", aveva detto il senatore di Gal Vincenzo D'Anna. E subito il Cav ha mandato avanti il suo uomo-macchina. Anche perché D'Anna aveva preannunciato: "Siamo molti, molti di più di quelli che si pensa, noi contrari. Avrete sorprese". La telefonata di fuoco - "Raffaele, mi spieghi dove volete arrivare?", avrebbe urlato Verdini al telefono con l'ex governatore della Puglia secondo il retroscena di Tommaso Labate sul Corriere della Sera. "Denis, voi state sbagliando. Perché questa riforma... questo rapporto con Renzi...", avrebbe replicato Fitto. "Vabbè, ho capito. Vaffanculo". E poi il clic che ha certificato la fine della conversazione. Il risultato è che alla vigilia della sentenza di appello della sentenza Ruby, Forza Italia sembra un partito balcanizzato: un partito, fa notare il Corsera, in cui due fronti composti da persone che hanno obiettivi diversi possono trasformarsi in un un unico grande problema per Berlusconi, che trascorre le sue serate in compagnia di Gianni Letta e Niccolò Ghedini chiuso a Palazzo Grazioli a fare il punto prima della sentenza d'Appello sul caso Ruby. Certo, il Cav spera ancora nella grazia. "E prima facciamo le riforme, prima Napolitano si dimette, prima abbiamo la speranza che arrivi un nuovo capo di Stato cui si possa aprire il dibattito sulla grazia", ragionava l'altro giorno Ignazio Brignano con un collega secondo il retroscena del Corsera. Sarebbe questo, in fondo, l'obiettivo segreto che in molti attribuiscono a Berlusconi.

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