Lucia Annunziata: "Renzi ragazzino non adatto a governare"
In "casa De Benedetti", dopo Eugenio Scalfari, c'è un altro direttore che comincia a svicolare dalla via del renzismo. Si parla di Lucia Annunziata, direttrice dell'Huffington Post (gruppo L'Espresso), che in un lungo editoriale si chiede: "E' adatto Matteo Renzi al compito che si è preso?". E' insomma adatto a governare? Una domanda alla quale l'Annunziata sembra dare una risposta negativa, argomentata in una lunga serie di critiche. S'inizia sottolineando come "un leader tuttavia dura tanto quanto è efficace la sua azione di governo. E al momento Matteo Renzi, a dispetto dei molti fuochi d'artificio che circondano la sua persona, è in un punto molto critico della sua forza politica". La critica, dunque, arriva alle recentissime promesse sulle riforme: "Il più atteso dei suoi provvedimenti, lo Sblocca Italia, è intanto stato giudicato quasi unanimemente inferiore alle esigenze della drammatica situazione del paese". E ancora: "Surreale il percorso della riforma della scuola". Cacciaviti - Dopo le premesse, il primo giudizio tranchant dell'Annunziata: "Non è invece giustificabile la inadeguatezza del metodo con cui il premier si sta confrontando con le reali condizioni del paese". La direttrice snocciola poi un impietoso paragone: "Renzi, ricordate, è lo stesso leader che solo sei mesi fa accusò il suo predecessore Enrico Letta di usare il 'cacciavite' laddove, disse, per cambiare l'Italia ci voleva 'una rivoluzione'. Altro che cacciavite - al suo primo incontro con il mondo reale della vita dei cittadini Renzi ha fatto soprattutto manutenzione". Al premier l'Annunziata riconosce "un indubbio successo", che sarebbe "la nomina della Mogherini a Lady Pesc", che "sembra segnare invece l'azione internazionale del premier di ben altra caratura di quella mediocre nazionale". Eppure anche su quella nomina c'è qualcosa da rimarcare. Prosegue l'Annunziata: "Ma, parlando appunto di guerra, come in Italia, così a Bruxelles, non abbiamo sentito nessun discorsi di contenuti accompagnare la nomina. Non sappiamo oggi più di ieri perché abbiamo chiesto il posto di Lady Pesc". Ragazzini - Dopo le riforme e la politica estera, si arriva alla persona-Matteo. La direttrice dell'Huffington Post ripercorre la strada seguita da Renzi per conquistare, senza farsi troppi problemi, il potere. "La sua - spiega l'Annunziata - è stata una visione del potere senza gabbie etiche, solo e puramente funzionale". Peccato però che "dopo la conquista, il potere occorre riempirlo di fatti, di idee, di proposte. E su questo Renzi arriva tardi e male. E non solo perché non ha i soldi. Anzi". Ne segue uno dei passaggi più duri del commento, in cui vengono rimproverate al premier tutte le omissioni: "Parla tanto di quote rose, ma non parla mai di aborto, di diritti, di bambini uccisi da madri a da padri in depressione. Non ha mai fatto una filippica sull'onestà collettiva, sulla evasione fiscale, in compenso abbiamo tante filippiche su gufi e invidiosi e specie altre. Non ha mai detto una parola sul disagio dei giovani, sul degrado che alcol droga e bassi affitti hanno scatenato questa estate sul nostro territorio nazionale, in compenso fa docce gelate, e prepara una mossa smart via l'altra, un permanente girotondo di discorsi, conferenze stampa, convegni". Politica-spot, insomma, secondo l'Annunziata. Politica pirotecnica, e poco altro. Amara la conclusione: "Alla fine, spenti i fuochi artificiali, il Renzi che esce da Palazzo Chigi e naviga nel mondo reale è nei fatti un premier tenuto continuamente a balia da altri. Un premier decisamente messo al suo posto di ragazzino. E non solo dalla copertina dell'Economist".