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L'autore di "House of cards" avvisa Renzi: "Il mio libro non è un manuale di istruzioni"

Matteo Legnani
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Matteo Renzi comincia a diventare "personaggio" anche all'estero. Ma forse, non esattamente per le ragioni che piacerebbero a lui, ossia lo statista che vuole salvare l'Italia. Certo, il modo in cui ha scalzato da Palazzo Chigi Enrico Letta deve aver molto colpito gli osservatori politici non italiani. Visto che all'estero è quasi inconcepibile che un politico vada al governo senza aver vinto le elezioni (lo fece John Major con la Thatcher ed è una cosa su cui i conservatori inglesi si accapigliano ancora oggi, a 24 anni di distanza). Poi deve aver colpito anche il fatto che Renzi abbia inzeppato di amici suoi o comunque di fiorentini e di toscani i palazzi della politica romani. Come pure il fatto che, in un modo o nell'altro, riesca sempre a mettere il naso nelle più disparate nomine (l'ultima volta proprio nella scelta del vertice del Csm). Così, a qualcuno oltreconfine è venuto naturale accostare il nostro presidente del consiglio a Frank Underwood, il protagonista della serie americana "House of cards" interpretato dall'attore Kevin Spacey. Il "qualcuno" è, secondo quanto riporta il sito huffingtonpost.it, nientemeno che Michael Dobbs, che è politico e scrittore ed autore di "House of Cards". Il quale racconta di aver inviato a renzi una nota con cui lo avverte che il suo libro "non è un manuale di istruzioni". Dobbs ha reso pubblico l'aneddoto intervenendo all'International Communication Summit Europe 2014: "Quando ho saputo che Renzi aveva acquistato una copia in libreria a Roma, ho ritenuto prudente inviargli una nota per ricordargli che il libro è solo intrattenimento e non un manuale d'istruzioni". Era stato Renzi, nello scorso mese di maggio, a dire che "la formazione politica può avvenire anche attraverso le serie tv americane". E spesso in passato i renziani hanno detto di apprezzare "House of Cards", tanto da considerarlo una sorta di "corso" di politica nonostante le gesta del protagonista Frank Underwood, interpretato da Kevin Spacey, siano dettate soltanto dalla fame di potere, senza alcuna etica. Ma, forse, Michael Dobbs vedendo Renzi si riferiva proprio a quello.

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