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Silvio Berlusconi e il caso dell'assegno a Veronica Lario: "500 milioni? Troppi, mi restano 10 anni di vita"

Giulio Bucchi
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"Mi restano 10, 15 anni di vita". Che lo dica un quasi 79enne è cosa logica, biologica. Ma la frase, uscita dalla bocca di Silvio Berlusconi, fa un certo effetto. Anche perché l'amara profezia dell'ex premier è arrivata davanti ai giudici del Tribunale di Monza che dovranno decidere sull'entità dell'assegno di mantenimento che il Cav dovrà versare alla sua ex moglie Veronica Lario. L'incontro di martedì è stato interlocutorio e la sentenza definitiva è slittata ancora.  Il calcolo dell'aspettativa di vita - E' tutta una questione di soldi: la Lario chiede 500 milioni di euro, i legali di Berlusconi si oppongono e sperano di ridurre tutto a 250 milioni di euro. La differenza, sostanziale, è legata ai parametri presi in esame. La Lario ha 58 anni e chiede che l'assegno sia calcolato in base alla sua aspettativa di vita, che per le donne si aggira intorno ai 90 anni: 1,4 milioni al mese (la cifra attuale) moltiplicata per i "restanti" 30 anni, 500 milioni appunto. Ai giudici, però, Berlusconi e i suoi legali hanno fatto presente che lui altri 30 anni verosimilmente non li vivrà, e per questo il lauto assegno a Veronica dovrà essere limitato. "Sono troppo vecchio", un'ammissione impensabile per l'orgoglioso Cavaliere, ma di fronte a un salasso a volte conviene abbassare il capo.

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