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Roma, nozze gay: "Niente trascrizione del matrimonio per Paola Concia"

IL Tribunale di Roma rigetta la richiesta avanzata dalla deputata Pd. Che ora annuncia ricorso alla Corte Europea dei diritti.

Sebastiano Solano
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"Ci aspettavamo che tenessero in conto tutte le sentenze della Corte Costituzionale e della Cassazione, che soppesassero il fatto che siamo in Europa e che mia moglie è tedesca e che io l'ho sposata li". Amareggiata, ma senza nessuna intenzione d'arrendersi, Anna Paola Concia commenta così la decisione della prima sezione del Tribunale civile di Roma di rigettare la richiesta di trascrizione, da lei inoltrata, del suo matrimonio con Ricarda Trautamann, celebrato a Francoforte nell'agosto del 2011. I motivi, scrivono i giudici, sono da ricercare nel vuoto legislativo che contraddistingue la materia. Domani conferenza stampa alla Camera - La deputata piddina ha annunciato, in seguito alla decisione, una conferenza stampa alla Camera dei Deputati per domani, mercoledì 13 febbraio. Alla conferenza, spiega riferendosi alla sua compagna, "ci sarà anche lei, in modo tale da spiegare il nostro ricorso alla Corte Europea dei Diritti". Evidenzia le disparità di trattamento della materia in Germania e in Italia, ma - continua - "qui in Italia la battaglia continua. Noi dovremo fare una legge. Perché, come potete constatare, è ormai davvero necessaria".   L'aggressione a Roma - La lotta per l'affermazione dei diritti delle coppie omosessuali è, da sempre, una battaglia che la Concia ha sempre portato avanti con fermezza, andando spesso incontro a ritorsioni e aggressioni, per fortuna verbali. L'ultima tra queste risale al luglio del 2011, quando, a Roma con la sua compagna, fu aggredita verbalmente da un uomo che le inveì contro con le parole "Lesbiche nei forni".

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