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Nanni Moretti, ecco il De Nicola-pensiero: "Altro che di sinistra, è un liberale"

Nanni Moretti

"Un individualista, cultore delle virtù borghesi della responsabilità", continua l'economista. Si vede dai suoi personaggi

Francesca Canelli
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. La letterina dell'economista Alessandro De Nicola non è certo passata inosservata, nonostante fosse ben nascosta nella pagina dei commenti di Repubblica. Forse perché prossima al compleanno del neo-sessantenne Nanni Moretti, festeggiato sulle prime pagine di tutti i quotidiani, inneggiato negli ultimi tempi da gran parte della stampa per la sua premonizione "caimanesca". Ma De Nicola ha una nuova verità: Nanni Moretti è un liberale. "Un individualista, cultore delle virtù borghesi della responsabilità, del merito e della sobrietà", scrive. E ancora: "E' l'archetipo dell'intellettuale liberale con tendenze anarchiche e gusti conservatori".  La teoria - Da dove questa nuova teoria? De Nicola studia a fondo i personaggi dei suoi film e argomenta: i ricchi non sono mai negativi, la Rai è sbeffeggiata, lo spreco di denaro pubblico messo alla berlina. Inoltre, l'attore interpreta sempre un libero professionista, mentre la classe operaia viene evocata ma di fatto non compare mai. Le case sono belle e ben arredate, la scuola pubblica è ridicola, la sanità privata è ridicolizzata, il valore più importante è la famiglia. Il De Nicola-pensiero apre a una nuova immagine dell'attore-produttore nostrano? Di sicuro un aspetto su cui riflettere, come insinua il Giornale, è il nascosto "borghesismo" di Moretti. Che, pur godendo di tutti i privilegi che il liberismo (e il mercato) gli offrono, continua a navigare di volta in volta in correnti autarchiche, guadagnandosi il titolo di "coscienza critica della sinistra".

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