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Andrea Camilleri insulta Matteo Salvini: "Parole mafiose su Saviano, mi chiedo se sia un uomo. Mi ricorda quando nel 1937..."

Davide Locano
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Sotto a chi tocca. Questa volta ad attaccare frontalmente Matteo Salvini, con parole pesantissime e sbandierando il rischio-fascismo, è Andrea Camilleri. Lo scrittore, ovviamente, lo fa su Repubblica, a cui concede una lunghissima intervista. Le parole sono davvero pesantissime. Per esempio, dopo aver detto che non riconosce gli italiani "quando plaudono ai porti chiusi", aggiunge: "Qualche volta mi domando se Salvini sia un essere umano o un marziano. Ma ci si rende conto della gravità di un ministro dell'Interno che minaccia uno scrittore sotto scorta come Saviano di levargli la tutela dello Stato? Parole mafiose indegne della carica che ricopre", afferma Camilleri. Finita? Nemmeno per idea. Successivamente viene imbeccato: "Ma avverte un'assonanza con qualcosa che ha già vissuto in passato?", gli chiedono. E lo scrittore risponde: "Guardi, non voglio fare paragoni ma intorno alle posizioni estremiste di Salvini avverto lo stesso consenso che a dodici anni, nel 1937, sentivo intorno a Mussolini. Ed è un brutto consenso perché fa venire alla luce il lato peggiore degli italiani, quello che abbiamo sempre nascosto", conclude. Leggi anche: Il prete che augura a Salvini di morire

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